Sono partiti con il cuore pieno di emozione e il senso del dovere nello zaino. Non cercano riflettori né riconoscimenti, ma solo la possibilità di servire, di esserci, come sempre, quando l’Italia chiama. Sono i volontari della Protezione Civile pugliese, arrivati a Roma da ogni angolo della regione per offrire sostegno nei giorni dell’ultimo saluto a Papa Francesco. Donne e uomini, ragazze e ragazzi pieni di entusiasmo e veterani che già hanno gestito molte emergenze.
La missione
C’è chi è partito da Mottola, chi da Martina Franca e poi anche da Foggia, da Palagiano e da Molfetta, dopo aver caricato rapidamente il furgone con il necessario. La Puglia intera, insomma, si è mossa, da nord a sud, come un unico corpo animato da un cuore immenso. «Adesso i nostri volontari stanno operando su tre turni giornalieri per fornire supporto alla popolazione che si muove verso la salma di Papa Francesco a San Pietro – racconta Matteo Perillo, presidente del coordinamento del volontariato di Protezione Civile di Foggia – è un lavoro abbastanza pesante, perché assistere gente che sta ferma per ore in fila sotto il sole, sotto la pioggia o anche al freddo della sera, non è facile».
Il viaggio
Sono una trentina i volontari pugliesi, tutti hanno subito risposto all’appello. Arrivati nelle ore notturne, sono ospitati in un centro nella zona romana di Centocelle. Da lì, grazie a un sistema di navette messo a disposizione dalla Croce Rossa, si spostano per i vari turni senza gravare sul traffico urbano o sui mezzi pubblici già saturi.
«Come sempre, la macchina della generosità della Puglia, con il suo grande cuore solidale, si è messa subito in moto – dice Perillo – il contingente pugliese è partito come una vera e propria colonna mobile: prima i leccesi, poi tutti gli altri, salendo fino a Candela dove si sono uniti i gruppi di Foggia. Una bella carovana, come si fa per le emergenze nazionali. Perché questa, del resto, lo è». In questi giorni, mentre migliaia di fedeli scorrono davanti al feretro del Papa, loro ci sono: distribuiscono acqua, danno indicazioni, accompagnano gli anziani, rassicurano i bambini smarriti, proteggono con discrezione. Sempre con il sorriso.
«Il Papa è stato una guida spirituale per tanti, un simbolo di pace e di umiltà. Per noi, questo rappresenta un piccolo modo per dirgli grazie – spiegano i volontari pugliesi – e poi, è davvero gratificante sapere di poter essere d’aiuto a chi sta venendo qui da ogni parte del mondo. Siamo una famiglia, e quando serve, ci siamo». E così, nel frastuono delle sirene e nel silenzio dei passi, nel brusio delle preghiere e nell’ordine che si cerca di mantenere, si sentono le voci della Puglia che aiutano, sostengono, si prendono cura. Voci che parlano dialetti diversi ma condividono una sola lingua: quella della solidarietà.