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Morte Papa Francesco, dalla Puglia a Roma in fila per l’ultimo addio al Santo padre

Una fila lunga, composta, silenziosa. Una coda che ieri si è snodata per tutto il giorno lungo piazza San Pietro, in attesa di varcare la Porta Santa ed entrare nella basilica per un ultimo, struggente saluto a papa Francesco. Sono arrivati anche tanti fedeli pugliesi, alcuni con i pullman, altri con mezzi propri, partiti all’alba,…
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Una fila lunga, composta, silenziosa. Una coda che ieri si è snodata per tutto il giorno lungo piazza San Pietro, in attesa di varcare la Porta Santa ed entrare nella basilica per un ultimo, struggente saluto a papa Francesco. Sono arrivati anche tanti fedeli pugliesi, alcuni con i pullman, altri con mezzi propri, partiti all’alba, pronti ad aspettare sotto il sole per ore pur di dare un addio personale a Papa Francesco. Cinque ore. Tanto è durato, in media, il tempo d’attesa.

Ma nessuno si è lamentato. Nemmeno quando il caldo ha iniziato a farsi sentire, né quando i varchi di sicurezza, presidiati da polizia e volontari del Giubileo, sono diventati punti di rallentamento per consentire i controlli. Tutti hanno atteso il proprio turno con pazienza, col rosario tra le dita o un’immagine del Papa stretta in mano. Una processione di umanità, di affetto, di riconoscenza, che ha racchiuso storie personali, molte delle quali raccontate sui social per condividere questo momento carico di commozione.

Le testimonianze

«Quando mia moglie è morta due anni fa, io ho perso ogni cosa. Poi ho ascoltato una sua omelia sul perdono e qualcosa dentro di me si è mosso. Papa Francesco mi ha aiutato a ritrovare Dio, ma anche me stesso. Non potevo non essere qui. Per lui valeva la pena aspettare anche tutto il giorno», dice il signor Antonio, arrivato da Carovigno. Dalla Puglia sono giunte anche intere famiglie.

Come la signora Giulia, di Lucera, con suo figlio di otto anni: «Era il Papa dei semplici, parlava come un padre, come un nonno. Quando si rivolgeva a noi, sembrava parlare proprio a me, alla mia vita di ogni giorno. L’ho sentito vicino anche nei momenti più difficili. Ho portato mio figlio per fargli capire cosa significa l’amore per gli altri, la fede che si tocca con mano. E sono sicura che anche lui non dimenticherà mai questa giornata».

All’interno della basilica, il silenzio si è fatto ancora più denso. I fedeli hanno effettuato il percorso lentamente, con lo sguardo fisso sulla bara aperta del pontefice. Un istante, pochi secondi per incrociare lo sguardo di un padre che, pur nella morte, sembra ancora ascoltare. Tra la commozione generale, qualcuno ha pregato a bassa voce. Tutti hanno portato dentro qualcosa da dire. «Cinque anni fa ero nel buio totale. Solitudine, rabbia. Poi, durante un Angelus, ho sentito Papa Francesco dire che anche chi è caduto mille volte, se si rialza, è più forte di prima. Quelle parole mi hanno salvato – racconta Vincenzo, 35enne di Casamassima – da quel momento ho cominciato a vivere di nuovo. Oggi sono praticamente rinato. Sono venuto qui per dirgli grazie. Non so se mi abbia sentito, ma io ho sentito lui».

A San Pietro, insomma, non c’è stato solo un saluto, ma un pellegrinaggio del cuore. E i fedeli pugliesi non hanno solo detto addio a un Papa, ma hanno ringraziato un uomo che, con parole semplici e gesti forti, è riuscito a entrare nelle loro vite.

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