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Comunali a Taranto, manca l’intesa: il centrodestra rischia la spaccatura

Quello del centrodestra a Taranto sta diventando un caso politico nazionale. Con la concreta possibilità di mettere la bandiera su un Comune dove manca da vent’anni, strategico per l’Ilva, il porto, il Just Transition Fund, i Giochi del Mediterraneo, il fronte conservatore non trova un candidato sindaco. Ieri a Roma il tavolo nazionale dopo che…

Quello del centrodestra a Taranto sta diventando un caso politico nazionale. Con la concreta possibilità di mettere la bandiera su un Comune dove manca da vent’anni, strategico per l’Ilva, il porto, il Just Transition Fund, i Giochi del Mediterraneo, il fronte conservatore non trova un candidato sindaco. Ieri a Roma il tavolo nazionale dopo che i rappresentanti locali hanno gettato la spugna, ma niente di fatto.

La scrematura da nove a tre nomi non ha portato alla quadratura del cerchio al punto che ora, dice chi ha partecipato al tavolo, può accadere di tutto. La sintesi, se possibile, ha acuito le fratture, piuttosto che rilassare gli animi. Il tavolo si riunirà di nuovo tra qualche giorno, probabilmente lunedì o martedì.

I nomi in campo

Fratelli d’Italia, che numericamente è la forza più grande, punta su Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia. Forza Italia sul consigliere regionale Massimiliano Di Cuia. Sul tavolo c’è anche il nome dell’avvocato Francesco Tacente, presidente del consorzio dei trasporti pubblici della Provincia. Il suo nome è proposto da Massimiliano Stellato, ex Italia Viva che al Comune di Taranto sosteneva la Giunta Melucci, Lega (che però alle amministrative si presenta col simbolo “Prima Taranto”) e dal movimento “Io C’Entro”, di cui fanno parte anche esponenti della Giunta guidata da Rinaldo Melucci, mandata a casa fine febbraio con le dimissioni di 17 consiglieri comunali.

E proprio sul nome di Tacente si concentrano i malumori. «Fui nominato al vertice del Ctp dal presidente di centrodestra Giovanni Gugliotti, Melucci mi ha confermato per meriti, perché ho risanato l’azienda, rinnovato la flotta e ripristinato i rapporti sindacali e non per motivi politici» si difende Tacente, che tuttavia non riesce a togliersi il marchio di “melucciano”.

Liberali pronti a sfilarsi

Nel centrodestra anche i liberali pretendono identità di area per il candidato sindaco. Il Pli ritiene «inaccettabile qualsiasi ipotesi che non rappresenti una netta e inequivocabile discontinuità con l’amministrazione Melucci. Se la scelta dovesse ricadere sull’avvocato Francesco Tacente – dice il segretario cittadino Mirko Maiorino – pur riconoscendone le competenze professionali, è incoerenza politica.

La candidatura rappresenterebbe nei fatti la prosecuzione di quel sistema di governo che abbiamo combattuto e contribuito a mandare a casa. Tacente, primo firmatario del contenitore “Io C’entro”, è espressione diretta di quel gruppo che ha sostenuto politicamente l’amministrazione Melucci e che ora tenta un’operazione di facciata che consenta di riproporsi sotto nuove vesti. Sostenere questa candidatura significherebbe tradire la fiducia ricevuta dai cittadini e vanificare il lavoro fatto per liberare Taranto da una gestione politica fallimentare».

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