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Dati Istat positivi, ma il lavoro resta una sfida

Secondo i dati sull’occupazione regionale diffusi dall’Istat per il 2024, evidenziano un incremento del numero di lavoratrici e lavoratori. Tuttavia l’analisi dei dati sul mercato del lavoro (2024-2023) ci indicano che la Puglia è penultima, tra le regioni del Mezzogiorno, per percentuale di crescita di posti di lavoro, registrando solo un +0,5%, seguita dalla Calabria (+0,2%), a fronte di un aumento decisamente più significativo di Sicilia (+1,9%), Sardegna (+1,6%), Basilicata (+1,1%), Molise(+1%) Campania (+1%), Abruzzo (+0,8%). Inoltre, il tasso di occupazione femminile, pur in miglioramento (37,1% del 2023) non va oltre al 37,6% nel 2024. Quello giovanile (15/29 anni) è del 28,4%, facendo registrare un incremento solo dello +0,4% rispetto al 2023.


Non è più rinviabile un impegno concreto e sinergico in Puglia per creare nuova occupazione stabile e di qualità, con particolare attenzione al lavoro giovanile e femminile, che continuano ad essere le vere emergenze della nostra regione. Chiediamo un rafforzamento delle politiche attive del lavoro, più formazione e incentivi mirati per le imprese che investono in assunzioni stabili e di sicurezza sul lavoro, con una strategia chiara per lo sviluppo industriale e infrastrutturale del territorio, mettendo da parte la politica dei no a prescindere.

Il tutto è possibile con un costante modello concertativo, affiancato da una partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese. La sfida non è solo creare più occupazione, ma garantire che sia di qualità, ben retribuita e sicura. L’agroalimentare continua a essere un pilastro dell’economia regionale, mentre la logistica si sta affermando come settore chiave per lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Evidenziamo la necessità di ridurre la precarietà, incentivando i contratti a tempo indeterminato e le assunzioni di donne e giovani, anche per abbiamo strumenti e risorse. Bisogna sostenere con decisione l’innovazione e la digitalizzazione per incentivare la produttività e rendere la regione più attrattiva per investimenti qualificati, come potenziare la formazione professionale e l’aggiornamento delle competenze per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro locale.


Le opportunità di sviluppo per la Puglia sono numerose e non devono essere sprecate. Tuttavia, i dati che osserviamo sono chiari: i pagamenti rendicontati dei progetti Pnrr sono ancora pochi e lo stato di avanzamento degli interventi in regione è fermo al 16%. Con 16.445 progetti da completare per un valore complessivo di 11,8 miliardi di euro, è necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni affinché tutto proceda con la massima celerità ed efficienza, anche perché la scadenza del 2026 è ormai alle porte. Lo stesso vale per il Fondo sviluppo e coesione.

Per garantire un utilizzo efficace delle risorse, serve l’istituzione e il funzionamento di un tavolo di confronto permanente tra istituzioni e parti sociali. Solo un coordinamento strutturato può prevenire possibili errori e rallentamenti, evitando il rischio di perdere fondi. Intanto la legge popolare sulla partecipazione promossa dalla Cisl, dopo aver superato l’esame della Camera, è ora in discussione al Senato.

La partecipazione attiva potrà finalmente agevolare un clima di collaborazione e aumentare il senso di responsabilità, contribuendo a un sistema produttivo più stabile e competitivo ma anche con più diritti per i lavoratori. La Cisl ha collocato questa proposta di legge al centro della sua azione sindacale, ritenendola un’opportunità concreta per un nuovo patto sociale tra imprese, lavoratori e istituzioni.

L’obiettivo è promuovere anche in Puglia relazioni sindacali moderne e inclusive, fondate su quattro pilastri: partecipazione organizzativa, consultiva, gestionale e finanziaria. È un cambiamento che renderà il lavoro più dignitoso e le aziende più competitive, con benefici diretti per il sistema produttivo anche regionale. Noi continueremo a sostenere con determinazione questa battaglia, convinti che la partecipazione rappresenti il futuro delle relazioni industriali e una leva di sviluppo nel nostro Paese e nella Puglia.

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