SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Leggere fa bene al Pil: per ogni euro investito in libri, il ritorno sociale è di 4 euro

Leggere non è soltanto un atto culturale: è un investimento economico strategico. È quanto emerge dall’ultima analisi condotta da “Open Economics”, che ha quantificato in termini monetari il valore generato dalla lettura tra i giovani italiani. Il dato chiave è sorprendente: per ogni euro investito nella promozione della lettura in età scolare, la collettività ottiene…
l'edicola

Leggere non è soltanto un atto culturale: è un investimento economico strategico. È quanto emerge dall’ultima analisi condotta da “Open Economics”, che ha quantificato in termini monetari il valore generato dalla lettura tra i giovani italiani. Il dato chiave è sorprendente: per ogni euro investito nella promozione della lettura in età scolare, la collettività ottiene un ritorno sociale pari a 3,83 euro. Lo studio, basato sul metodo del “Social Return on Investment” (SROI) e su una proiezione decennale, ha preso in esame tre fasce d’età – 11-14, 15-17 e 18-19 anni – cruciali per lo sviluppo del pensiero critico e delle competenze civiche.

La proiezione

Secondo i dati Istat e Aie, circa 2,74 milioni di ragazzi (il 40% dei giovani italiani) leggono almeno un libro all’anno. Su questa platea si è concentrata l’indagine, che ha stimato una spesa pubblica per la promozione della lettura pari a 168 milioni di euro. Il beneficio complessivo generato solo nel primo anno è stato stimato in 180,7 milioni di euro, distribuiti su più dimensioni: educazione, salute, occupazione, giustizia. Il valore attuale netto (Npv) dell’investimento, al netto di un prudenziale calo annuo del 10%, raggiunge i 644,6 milioni di euro. Ma ciò che rende lo studio particolarmente significativo è la mappatura dettagliata degli effetti indiretti della lettura.Tra i benefici più rilevanti c’è la riduzione della dispersione scolastica: si stima un risparmio di 2.500 euro per ogni studente che completa il percorso scolastico grazie all’impatto positivo della lettura. Applicato ai giovani lettori, questo significa 67,5 milioni di euro di risparmio nel primo anno. Altri 5,4 milioni di euro derivano dal risparmio sulle spese sanitarie, legato al miglioramento del benessere psicologico e alla riduzione dello stress nei giovani. Il valore finale netto su dieci anni per questa voce è di 19 milioni. Non meno importante è l’effetto sulla lotta ai Neet (giovani che non studiano e non lavorano), grazie alla maggiore inclusione sociale e alla promozione delle competenze trasversali. A ciò si aggiunge una spinta alla digitalizzazione consapevole, favorita dall’alfabetizzazione critica sviluppata attraverso la lettura.

Il reinserimento sociale

La lettura agisce anche in ambiti più delicati come la giustizia minorile. Inserita nei percorsi educativi di carceri e istituti penali per minori, contribuisce a ridurre la recidiva e favorisce il reinserimento. Il costo annuo per detenuto – 58.400 euro nel 2023 – applicato ai 313 giovani detenuti porta a un beneficio stimato di 3,6 milioni di euro nel primo anno, solo considerando l’effetto di riduzione della criminalità. Promuovere la lettura giovanile non è solo una scelta culturale, ma una politica pubblica ad alto rendimento.

CORRELATI

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!