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Conclave, al via il 7 maggio: «Due giorni in più per conoscersi e pensare»

Il conclave per eleggere il 267esimo papa comincerà mercoledì 7 maggio, tre giorni dopo la conclusione dei “novendiali”, i nove giorni di lutto che la Chiesa cattolica osserva dopo il funerale di un pontefice. L’hanno stabilito i 180 cardinali che ieri hanno preso parte alle congregazioni generali. Le previsioni smentite A dispetto delle previsioni che…
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Il conclave per eleggere il 267esimo papa comincerà mercoledì 7 maggio, tre giorni dopo la conclusione dei “novendiali”, i nove giorni di lutto che la Chiesa cattolica osserva dopo il funerale di un pontefice. L’hanno stabilito i 180 cardinali che ieri hanno preso parte alle congregazioni generali.

Le previsioni smentite

A dispetto delle previsioni che ipotizzavano l’“extra omnes” (“tutti fuori”, la storica frase recitata dal maestro di cerimonie pontificie con cui si chiudono a chiave le porte della Cappella Sistina), i componenti del Sacro collegio si sono presi un paio di giorni in più «per conoscersi e per riflettere», spiega uno di loro.

Così, fino a mercoledì, sia durante le congregazioni quotidiane che nei conciliaboli intorno a Casa Santa Marta, la struttura all’interno delle mura Vaticane dove alloggiano i cardinali e che papa Francesco ha scelto come residenza nei suoi 12 anni di pontificato, i cardinali elettori, con l’aiuto dei non elettori e cioè di quelli che hanno superato gli 80 anni di età, potranno affinare le loro relazioni, in vista di un appuntamento atteso da tutto il mondo, regolato dalla costituzione apostolica Universi Dominicis Gregis scritta da San Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata 11 anni più tardi con un motu proprio di Benedetto XVI.

La procedura

Il momento centrale sarà proprio mercoledì 7 quando i 133 cardinali parteciperanno di buon mattino alla Santa messa “pro eligendo romano pontifice”, celebrata dal cardinale decano Giovanni Battista Re che poi inviterà i confratelli a procedere nel pomeriggio verso la Sistina. Così, nel pomeriggio dello stesso giorno, in abito corale, la processione degli elettori si dirigerà, intonando l’inno “Veni, Creator Spiritus” sotto gli affreschi di Michelangelo e inizierà la prima votazione, dopo aver prestato giuramento.

I contatti proibiti

I cardinali, per l’intera durata del conclave, saranno tagliati fuori dal mondo, non potendo disporre nemmeno dei personali strumenti elettronici come smartphone, tablet e pc. Potranno solo parlare tra di loro e per l’appunto votare, scrivendo il nome scelto su una scheda, consegnata dagli scrutatori presieduti dal cardinale Pietro Parolin, e riponendola su un piattino che chiude un calice dove verrà deposta. Al termine delle votazioni sempre gli scrutatori legheranno le schede con un filo e le bruceranno in una stufa al cui combustibile saranno aggiunti “coloranti” del fumo: nero in caso di mancata elezione, bianco se il quorum sarà stato raggiunto.

La maggioranza

Per eleggere il papa sarà necessaria una maggioranza dei due terzi degli aventi diritto. Solo se fino alla 33esima votazione non si riuscirà a trovare un’intesa, si andrà al ballottaggio tra i due candidati che avranno preso più voti nell’ultimo scrutinio: anche in questo caso sarà necessario lo stesso quorum con i due protagonisti che non potranno partecipare.

Tuttavia, le previsioni indicano che non si andrà oltre i quattro giorni, così come accaduto da oltre un secolo e al massimo serviranno tra otto e dieci scrutini per dare ai cattolici il prossimo papa, che dopo aver sostato nella stanza delle lacrime, attigua alla Cappella Sistina, si affaccerà dalla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro per presentarsi al mondo.

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