Anche la ragazza 18enne di origine algerina residente a Spoleto e il 27enne turco residente a Monfalcone, arrestati alla vigilia di Natale dai carabinieri del Ros con l’accusa di far parte di una cellula jihadista, non hanno risposto alle domande del gip di Bologna, Letizio Magliaro.
La ragazza e il 27enne hanno partecipato agli interrogatori di garanzia in video collegamento dalle carceri di Perugia e Gorizia.
La giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato, ma il suo difensore ha fatto notare che buona parte dei reati contestati sono avvenuti quando era ancora minorenne. Il 27enne di origine turca, che a Monfalcone gestisce con il fratello due ristoranti dove avrebbe fatto anche proselitismo per la causa jihadista, ha fatto invece brevi dichiarazioni spontanee, ma non ha risposto alle domande.
La mattina del 27 dicembre sono stati portati dal carcere della Dozza in Tribunale a Bologna anche la ragazza di 22 anni e il fratello di 19 anni di origine pakistana. Entrambi abitavano nel quartiere della Bolognina con i genitori. Anche loro, difesi rispettivamente dagli avvocati Simone Romano e Christian Zanasi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Da quanto si è saputo, per il momento tutti e quattro gli indagati resteranno in carcere