La Banca centrale europea ha nuovamente tagliato i tassi di interesse di riferimento dell’area euro. E pur senza sbilanciarsi a dare alcuna indicazione sulle sue mosse future, ha fornito elementi che alimentano le aspettative dei mercati su ulteriori riduzioni.
Come ampiamente atteso, ha ridotto i tassi nella misura di 0,25 punti percentuali, con cui il principale riferimento, che resta il tasso sui depositi, scende al 2,25 per cento (a decorrere dal 23 aprile). Si tratta del valore più basso dal febbraio del 2023, quando lo stesso tasso dal 2% era stato alzato al 2,50%.
«Il nuovo taglio dei tassi d’interesse da parte della BCE è un’ottima notizia». Così in un post di Forza Italia. «Gli investimenti delle aziende – continua il partito – sono fondamentali per lo sviluppo, per questo la riduzione costo del denaro è una condizione necessaria. Diamo fiducia alle nostre imprese, riprendiamo a crescere».
La mossa è collegata agli effetti attesi dai dazi Usa. «Le prospettive di espansione si sono deteriorate», recita infatti il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo. In merito all’effetto di queste misure, alla Bce «sappiamo che è uno shock di domanda negativo e possiamo anticipare che avrà un certo impatto sulla crescita. Ma l’impatto netto sull’inflazione diventerà chiaro solo nel corso del tempo», ha spiegato la presidente Christine Lagarde.
«Bene la BCE che continua a tagliare il costo del denaro. Nei momenti di incertezza è indispensabile sostenere imprese e famiglie agevolando l’accesso al credito e favorendo così la crescita economica», scrive il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.
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