Cinque tappe in giro per la Puglia per Federica Luna Vincenti, che interpreta la tormentata e anticonformista Elisabetta d’Austria in “Sissi l’imperatrice”. Uno spettacolo partito da Città di Castello lo scorso 22 febbraio e che sta attraversando il Paese per raccontare la grande storia dell’inquieta vita dell’imperatrice, regina di bellezza e simbolo dell’indipendenza femminile. Una rivisitazione teatrale scritta e diretta da Roberto Cavosi. Il suo tour nella regione del sud Italia è stato organizzato per le stagioni teatrali dei Comuni, in collaborazione con Puglia Culture: si parte domani da Bisceglie, quando Federica Luna Vincenti salirà sul palco del Politeama Italia alle 21, per proseguire il 2 aprile a Polignano a Mare, al Teatro Vignola. Il 3 aprile l’appuntamento si sposta a Lecce, nel teatro Apollo, e il 4 aprile a Fasano, sul palco del teatro J.F. Kennedy, alle 20.30. L’ultima tappa pugliese è in programma a Cerignola, al Roma Teatro Cinema E …, il 5 aprile.
Il ritratto dell’Imperatrice
Lo spettacolo è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, comunemente nota come Sissi. Il testo si snoda in vari momenti, ognuno dei quali analizza alcuni aspetti del carattere e del pensiero della protagonista: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato. Disgustata dalle guerre intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, della sua acconciatura, alla scelta delle scarpe, una barriera contro il senso di morte che la perseguita. Profeta dell’imminente crollo dell’impero Asburgico, l’imperatrice mostra quel mondo come esempio di un presente in cui dominano sopraffazione, razzismo e guerra.
Dietro il sipario
La composizione del cast è stata studiata appositamente per sottolineare la vastità e multietnicità dell’impero asburgico e, allo stesso tempo, per creare un microcosmo che raffigurasse simbolicamente i nostri attuali “imperi”. Il testo e la regia sono di Roberto Cavosi che dirige una compagnia di talenti, i costumi di Paola Marchesin, mentre il disegno delle luci è affidato a Gerardo Buzzanca. Le musiche originali sono composte dal duo Oragravity. Produzione esecutiva di Daniela Piccolo, organizzazione generale di Valentina Taddei.