«Sta mancando un po’ di umanità, forse. Capisco che il discorso dell’integrazione, dei migranti è difficoltoso, ma se ci lasciamo guidare da un po’ di umanità nei confronti di queste persone, che fuggono da situazioni drammatiche e affrontano questi viaggi della speranza, capiremmo che forse è necessario avere un’attenzione diversa». È questo il forte appello lanciato dal vescovo della diocesi di Brindisi e Ostuni, monsignor Giovanni Intini, in riferimento ai tragici decessi di due migranti avvenuti nelle ultime 48 ore nel Brindisino.
Il presule ha espresso il suo profondo rammarico per la morte del 27enne senegalese, investito e ucciso da un’auto tra Mesagne e San Vito dei Normanni, e per il decesso del 35enne nigeriano all’interno del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Restinco, a Brindisi.
«Sta mancando l’umanità nella gestione di questo fenomeno migratorio ultimamente. Queste persone non vengono per fare una gita o per turismo, vengono per disperazione. E almeno – ha concluso monsignor Intini – rispettiamo la dignità, l’umanità e la disperazione di queste persone. Trattiamoli come meglio si può. Ritengo necessaria la sinergia di tutti dell’Europa, e non solo di alcuni Paesi che sono esposti sul Mediterraneo».