È incominciato con la costituzione delle parti civili ed è stato subito rinviato al 20 giugno per l’inizio dell’istruttoria il processo a cinque imprenditori accusati dalla Procura di aver speculato sull’emergenza Covid. I cinque, secondo il pm, avrebbero stipulato con le Asl pugliesi, durante il lockdown del marzo 2020, contratti per forniture di centinaia di migliaia di mascherine Ffp2 e Ffp3 con rincari dal 41 fino addirittura al 4.100 per cento.
Ai cinque imputati sono contestati, a vario titolo, i reati di manovre speculative sul mercato, tentata truffa aggravata e frode in pubbliche forniture.
Dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari, sono imputati Romario Matteo Fumagalli, legale rappresentante della società Sterimed srl di Miliano con sede operativa a Surbo (in provincia di Lecce); Massimiliano Aniello De Marco, legale rappresentante della Servizi Ospedalieri spa di Ferrara; Gaetano e Vito Davide Patrizio Canosino, legali rappresentanti rispettivamente delle società 3MC spa e Penta srl di Bari; Elio Rubino, legale rappresentante di Aesse Hospital srl di Bari.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini dei finanzieri del comando provinciale di Bari, e coordinate direttamente dal procuratore Roberto Rossi, sarebbero stati applicati sovrapprezzi via via crescenti nel corso dei diversi passaggi della filiera commerciale, arrivando a vendere mascherine del valore di poche decine di centesimi fino al prezzo di oltre 20 euro ciascuna.
Nella prossima udienza del 20 giugno prossimo saranno prese in esame dal giudice monocratico le richieste delle parti e ascoltati i primi testi citati da accusa e difesa.