SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Emesse 42 sentenze, in un anno oltre 6 milioni i danni alle casse dei pugliesi

La Puglia nel 2021 ha subito un danno erariale di 6,3 milioni di euro. Lo ha accertato la sezione regionale della Corte dei Conti che ieri ha inaugurato il nuovo anno giudiziario, elencando i dati relativi a quello passato. Nel 2021 sono state in tutto emesse 42 sentenze di condanna (quasi il doppio rispetto alle…
l'edicola

La Puglia nel 2021 ha subito un danno erariale di 6,3 milioni di euro. Lo ha accertato la sezione regionale della Corte dei Conti che ieri ha inaugurato il nuovo anno giudiziario, elencando i dati relativi a quello passato. Nel 2021 sono state in tutto emesse 42 sentenze di condanna (quasi il doppio rispetto alle 23 del 2020) e altre 13 con rito abbreviato, che hanno riguardato il 23 per cento dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile, per complessivi 215 mila euro (a fronte dei 47 mila euro del 2020 e dei 26 mila euro del 2019).

Il presidente Francesco Paolo Romanelli ha evidenziato come la gran parte dei giudizi abbia riguardato soggetti privati (89 in tutto) percettori di contributi e finanziamenti pubblici per agricoltura (Agea), Pon e Por, Fondi strutturali comunitari e Invitalia per favorire l’imprenditoria giovanile, l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego.
Altri 76 amministratori comunali, 58 dipendenti statali e 41 dipendenti delle Asl sono convenuti in giudizi di responsabilità perché percettori di indebiti compensi, assuntori di incarichi retribuiti esterni non autorizzati o perché responsabili di reati contro la pubblica amministrazione. E dalla relazione del presidente Romanelli vengono fuori numerose vicende, che hanno avuto anche rilievo penali. Ci sono i “furbetti del cartellino” e i danni erariali per mancato riversamento nelle casse comunali delle somme riscosse dagli agenti della riscossione di tributi locali, per un importo complessivo di 473 mila euro.
La sanità pubblica
Particolarmente ricco il capitolo che la Procura dedica ai danni in materia sanitaria. È il caso, ad esempio, di un dirigente medico dell’ospedale diMassafra che aveva sottoscritto un contratto a tempo pieno e indeterminato come medico di primo livello, dimenticando di segnalare che era già assunto dalla Asl a tempo indeterminato come medico addetto alla continuità assistenziale. E questo, moltiplicato per molti anni, avrebbe provocato un danno erariale di 45 mila euro. Circostanza simile per un primario del reparto di Ortopedia di un ospedale del Salento, autorizzato ad operare in regime di intramoenia allargata nel suo studio privato.
Le indagini hanno accertato che, pur avendo fatto numerose visite, consulenze medico-legali, docenze, perizie e visite private, aveva dimenticato di versare nelle casse della Asl le percentuali spettanti al sistema sanitario. La questione, definita con la formula del rito abbreviato, ha riportato ai contribuenti 21 mila euro. Altri 21 mila euro sono stati recuperati da un ginecologo condannato per peculato.
Danni all’immagine della pubblica amministrazione
Significativa citazione, si legge nella relazione del procuratore Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, è quella nei confronti di un dipendente del Comune di Bitetto che, sfruttando il suo incarico nel Servizio Ragioneria, e usando le credenziali per accedere al sistema informatico di gestione della contabilità, infilava tra i mandati di pagamento in favore di utenze o fornitori anche i dati bancari suoi e dei suoi familiari. Si sarebbe così appropriato di 36 mila euro.
I danni del personale
“Altra vicenda dannosa”, fa notare il procuratore, afferisce a un docente universitario del Policlinico di Bari, “che aveva effettuato sia attività incompatibili con il regime a tempo pieno sia attività non autorizzate”. La Procura gli ha contestato il danno per 56 mila euro, poiché “deve essere ben nota a un docente universitario la normativa che disciplina il proprio regime giuridico e la necessità di dover richiedere l’autorizzazione per effettuare alcuni incarichi”.
Il procuratore ha poi evidenziato il “sempre crescente fenomeno” della cosiddetta riparazione spontanea, cioè il recupero economico a seguito di istruttoria, o di notifica di invito a dedurre, o dell’atto di citazione. “Si tratta di somme importanti – scrive Manfredi Selvaggi – che si aggiungono alle somme recuperate in sede di esecuzione delle sentenze di condanna e che testimoniano l’elevato livello di considerazione attribuito all’attività svolta da questa Procura”.

ARGOMENTI

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!