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Usa, libro rivela: “Per Melania Trump sbagliava tutto con Covid”

(Adnkronos) - Melania Trump era "scossa per il Coronavirus e convinta che il marito stesse sbagliando tutto". E' quanto rivelato nel nuovo libro di due giornalisti americani, Peter Baker e Susan Glasser, che riportano di una telefonata che, durante i primi tempi della pandemia, l'allora first lady fece con l'ex governatore del New Jeresy Chris…

(Adnkronos) – Melania Trump era “scossa per il Coronavirus e convinta che il marito stesse sbagliando tutto”. E’ quanto rivelato nel nuovo libro di due giornalisti americani, Peter Baker e Susan Glasser, che riportano di una telefonata che, durante i primi tempi della pandemia, l’allora first lady fece con l’ex governatore del New Jeresy Chris Christie, a cui chiese di aiutarla a convincere il marito a prendere la pandemia più seriamente.  

“Stai sbagliando tutto”, avrebbe detto Melania al marito, secondo i due autori di ‘The divider: Trump in the White House, 2017-2021’. “Questa è una cosa molto grave, sarà molto brutto, e devi prenderla più seriamente di quanto stai facendo”, disse Melania con il marito che le diceva che “si preoccupava troppo”.  

IL REGALO DI TRUMP – ”Pensavo che mi sarebbe venuto un infarto. Non riuscivo a respirare”. Così re Abdullah II di Giordania ha ricordato i momenti in cui nel gennaio 2018 l’allora presidente americano Donald Trump gli aveva offerto un ‘regalo’: l’intera Cisgiordania, tra Israele e Giordania, un ‘favore’ che Trump voleva fare a re Abdullah senza rendersi conto degli effetti destabilizzanti di questa offerta. E’ quanto il libro in uscita la prossima settimana, ‘The Divider: Trump in the White House 2017-2021’. Nel volume, di cui il Washington Post ha ottenuto una copia, sono raccolti i reportage che Baker e Glasser hanno realizzato per i rispettivi giornali ”oltre a circa 300 interviste originali condotte esclusivamente per questo libro”. Hanno spiegato di aver ”ottenuto diari privati, note, email, messaggi di testo e altri documenti relativi a quando Trump era in ufficio”. 

Un tema che emerge nel libro è la crescente fissazione di Trump nell’attaccare i suoi presunti nemici e la sempre maggiore preoccupazione tra gli alti funzionari della sua amministrazione di dover prevenire richieste illegali. Diversi alti funzionari “erano sul punto di dimettersi in massa”, si legge nel volume, che cita un messaggio dell’ottobre 2018 di Kirstjen Nielsen, il segretario per la sicurezza nazionale. Erano pronti a lasciare il capo di stato maggiore John F. Kelly, il segretario alla Difesa Jim Mattis, il capo di Stato Maggiore generale Joseph F. Dunford Jr., il segretario all’istruzione Betsy Devos e il segretario all’interno Ryan Zinke. 

 

 

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