(Adnkronos) – Il regime di Vladimir Putin “è brutale e crudele e non è diverso dal regime nazista”. A denunciarlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Porta a porta. Putin “è un piccolo leader che uccide non solo gli ucraini, ma anche la sua gente”, ha poi aggiunto, e “ormai è isolato dal mondo civile, la sua gente non è più motivata e noi siamo più vicini alla pace perché ogni giorno respingiamo dal nostro territorio” i russi. “Putin è lontano da quella Russia che aveva i contatti con il mondo civile. E’ isolata e isola la propria gente, ha cancellato tutto quello che aveva accumulato nei secoli”, ha sottolineato
“Immaginiamo che Putin arrivi nei Paesi della Nato. Allora dovrete mandare i vostri cittadini, i vostri padri ed i vostri figli a fare questa guerra perché siete membri dell’Alleanza. Sono pragmatico, ma la vostra società deve capire che è meglio aiutare l’Ucraina che mandare poi i propri cittadini a combattere”, ha detto ancora Zelensky, sulla possibile stanchezza da parte dell’opinione pubblica italiana nel sostenere Kiev. “Non dubito che se l’Ucraina cade, il passo successivo sarà la Moldova e poi ci saranno i Paesi del Baltico, che sono Paesi della Nato”, ha dichiarato.
“Noi crediamo nella vittoria, passi importanti arriveranno a breve”, ha aggiunto, parlando della controffensiva che Kiev starebbe per lanciare per riprendere i territori controllari dai russi. “Ci stiamo preparando con grande impegno, siamo molto motivati – ha sottolineato – “Ma non posso rispondere con sincerità sui tempi della controffensiva. Voi vedrete i risultati”.
La vittoria nella guerra contro la Russia “non sono solo i territori, è anche la giustizia”, è portare davanti “al tribunale quelli che hanno ucciso, noi vogliamo la pace, ma la vogliamo giusta”, ha risposto Zelensky alla domanda se sia disposto a un compromesso.
“Non è vero che non ho voluto vedere Salvini, lo vedrei con piacere”, ha inoltre assicurato il presidente ucraino, rispondendo alla domanda a Porta a porta se sia vero che non ha voluto incontrare il vice premier leghista.