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Ucraina, Servizio Emergenze Nazionale: “A Odessa 21 morti e 38 feriti, tra cui 6 bambini”

(Adnkronos) - "Nel grattacielo colpito dal razzo, per fortuna, non tutti gli appartamenti erano abitati. I residenti erano circa 150 - 200 persone. Di queste, 21 persone sono morte, 16 a causa dell’attacco al grattacielo e 5 nel sito turistico vicino, tra cui un bambino". A dirlo all'Adnkronos, in un'intervista mentre si trova sul luogo…

(Adnkronos) – “Nel grattacielo colpito dal razzo, per fortuna, non tutti gli appartamenti erano abitati. I residenti erano circa 150 – 200 persone. Di queste, 21 persone sono morte, 16 a causa dell’attacco al grattacielo e 5 nel sito turistico vicino, tra cui un bambino”. A dirlo all’Adnkronos, in un’intervista mentre si trova sul luogo dei soccorsi, è Maryna Martynenko, portavoce del Servizio Emergenze Nazionale dell’Ucraina, che da alcuni numeri sull’attacco che ha colpito un palazzo nel villaggio di Sergiyivka, nella regione di Odessa.  

“Sono stati riscontrati 38 feriti tra cui sei bambini -rivela la Martynenko- Da sotto le macerie salvate otto persone tra cui dei bambini. L’attività dei soccorsi è alacre, e “tutti i feriti -spiega la portavoce- sono stati ricoverati”. “Sul posto si trovano attualmente 112 soccorritori, che senza sosta continuano a sgomberare le macerie”. La funzionaria osserva amaramente: “La nostra gente si è rilassata un po’, perché nella regione non ci sono operazioni belliche attive e molti ignorano le sirene. Se le avessero rispettate, e si fossero rifugiati, ora ci sarebbero meno vittime”, è il suo monito.  

Al momento “ci sono informazioni che in questo sito turistico ci sarebbe al momento un’altra persona -rende noto la portavoce- I soccorritori stanno lavorando per trovarlo. In teoria non ci dovrebbe essere nessuno, ma risulta ancora una persona. Quando non ci sarà nessun rischio entreranno in azione i servizi comunali per lo sgombero delle macerie”. L’attività di soccorso del Servizio Emergenze non è solo materiale ma anche psicologica, e al momento “ci sono psicologi che dalle tre di notte hanno parlato con i parenti delle vittime. Com’è immaginabile, hanno riscontrato molto isteria, panico, dolore tra chi ha perso improvvisamente un proprio caro”. 

(di Ilaria Floris) 

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