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Ucraina-Russia, Zelensky: “Flotta Mosca sta lasciano la Crimea”

(Adnkronos) - "La flotta militare russa non è più in grado di operare nella parte occidentale del Mar Nero e sta gradualmente abbandonando la Crimea". Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dal suo canale Telegram offre un nuovo quadro della situazione del Mar Nero, condividendo i risultati ottenuti dalle forze armate nella controffensiva di Kiev contro…

(Adnkronos) – “La flotta militare russa non è più in grado di operare nella parte occidentale del Mar Nero e sta gradualmente abbandonando la Crimea”. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dal suo canale Telegram offre un nuovo quadro della situazione del Mar Nero, condividendo i risultati ottenuti dalle forze armate nella controffensiva di Kiev contro le truppe di Mosca. La strategia di Kiev, che nel corso degli ultimi mesi ha previsto un ampio utilizzo di droni marini e raid contro le basi di Mosca, secondo il presidente sta dando frutti. 

“Ci stiamo muovendo verso la realizzazione del nostro obiettivo più attivamente che in qualsiasi altro momento di questi dieci anni di aggressione russa, prima ibrida e poi su larga scala. Ed è proprio nella regione del Mar Nero, precisamente intorno alla Crimea, che si vede meglio come funzionano le nostre tattiche”, dice il leader ucraino che poi elenca i risultati ottenuti nella campagna, in cui spicca l’attacco condotto lo scorso anno contro il ponte di Kerch, collegamento tra Crimea e Russia, che rimane tra gli obiettivi di Kiev. 

 

“Primo: la flotta militare russa non è più in grado di operare nella parte occidentale del Mar Nero e sta gradualmente abbandonando la Crimea.
Secondo: per i terroristi russi non esiste più una base sicura né una via logistica completamente affidabile in Crimea e nelle zone occupate delle coste del Mar Nero e di Azov.
Terzo: notiamo che il sentimento filo-ucraino in Crimea sta diventando più aperto, anche se la Russia controlla ancora questo territorio.
Quarto: l’Ucraina è riuscita a restituire al Mar Nero il ruolo di arteria di sicurezza da cui dipende la stabilità alimentare globale”. 

Infine il quinto punto, il più “prezioso. Siamo impegnati a smantellare l’impunità della Russia, passo dopo passo. Il nostro obiettivo è la completa de-occupazione della nostra terra. Completa, compresa la Crimea. Dobbiamo attuarlo”. 

 

Intanto un funzionario russo in Crimea ha accusato la Cia, l’Mi6 e il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) di aver collaborato all’attacco contro il ponte di Crimea con droni navali lo scorso luglio. Secondo Vladimir Konstantinov, l’attacco ha coinvolto direttamente le agenzie di intelligence del Regno Unito e degli Stati Uniti, sostenendo che l’Ucraina non avrebbe potuto effettuarlo da sola. La Sbu si è presa la responsabilità, affermando che i droni marini sperimentali “Sea Baby” erano stati utilizzati per danneggiare il ponte. 

Konstantinov ha citato come prova l’articolo del 23 ottobre del Wall Street Journal, che affermava che l’attacco al ponte di Crimea ha utilizzato “droni navali sviluppati come parte di un’operazione top secret che coinvolge la Cia e altri servizi di intelligence occidentali”. 

 

 

 

 

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