(Adnkronos) – Vladimir Putin ammette pubblicamente gli attacchi della Russia contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, ma rilancia: “Sì, lo stiamo facendo. Ma chi ha iniziato?”. “Chi ha colpito il ponte di Crimea – ha chiesto il presidente russo, facendo una lista dei raid attribuiti a Kiev – Chi ha fatto saltare in aria le linee elettriche all’impianto nucleare di Kursk?”.
Putin ha affermato che la minaccia di una guerra nucleare è in aumento, ma che la Russia non sarà la prima ad attaccare. Putin, in un incontro con il consiglio per i diritti umani da lui stesso nominato, ha anche insistito sul fatto che le armi nucleari russe servono esclusivamente per proteggere il Paese e i suoi alleati. La strategia militare della Russia, ha detto il leader del Cremlino, prevede l’uso di armi di distruzione di massa ma soltanto in risposta a un attacco. “Ciò significa che se viene lanciato un attacco contro di noi, noi risponderemo”, ha detto Putin, sottolineando che la Russia vede le armi nucleari come un “deterrente naturale”. “Siamo sani di mente e consapevoli di cosa siano le armi nucleari”, ha aggiunto, come citato dall’agenzia di stampa statale Tass.
In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, Putin ha fatto mobilitare le armi nucleari della Russia, una mossa vista come un messaggio agli Stati Uniti e ai Paesi della Nato affinché rimangano ai margini della guerra. Ci sono stati anche timori che l’esercito russo potesse usare armi nucleari tattiche in Ucraina per ottenere risultati più rapidamente. Inoltre, l’ex presidente Dmitry Medvedev, ora vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale di Mosca, ha più volte parlato della possibilità di una guerra nucleare. Putin ha affermato durante l’incontro che il “pericolo di una guerra nucleare sta crescendo”. Nello stesso tempo ha affermato che la Russia non ha le sue “armi nucleari, comprese quelle tattiche, sui territori di altri Paesi, gli americani sì – in Turchia e in altri stati in Europa”.
Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la Russia avrebbe smesso di minacciare il dispiegamento di armi nucleari perché “la comunità internazionale ha tracciato una linea rossa”. “Durante la mia visita a Pechino, il presidente cinese Xi e io abbiamo detto congiuntamente che le armi nucleari non devono essere usate. Poco dopo, il G20 ha ribadito questa posizione”, ha detto Scholz ai media tedeschi e al quotidiano francese Ouest-France.