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Ucraina, padre Taras: “Critiche a Zelensky per Vogue? Era il mezzo per trasmettere un contenuto”

(Adnkronos) - Le critiche piovute addosso al presidente Volodymyr Zelensky per il servizio 'patinato' su Vogue? "Il nostro presidente usa i mezzi di comunicazione che gli permettono di diffondere la verità. Penso che lo faccia molto bene: usa diversi modi per mostrare, anche in modo creativo e professionale, gli orrori della guerra. Ma i mezzi…

(Adnkronos) – Le critiche piovute addosso al presidente Volodymyr Zelensky per il servizio ‘patinato’ su Vogue? “Il nostro presidente usa i mezzi di comunicazione che gli permettono di diffondere la verità. Penso che lo faccia molto bene: usa diversi modi per mostrare, anche in modo creativo e professionale, gli orrori della guerra. Ma i mezzi dovrebbero restare i mezzi, che usa solo per trasmettere il contenuto. Non bisogna strumentalizzare questo per spostare l’attenzione dal mezzo al contenuto”. A dirlo all’Adnkronos, in collegamento da Kiev, è padre Taras Zheplinsky, capo del Dipartimento di comunicazione della Chiesa greco-cattolica d’Ucraina, commentando le polemiche scatenatesi in merito al servizio di ‘Vogue’ in cui il presidente ucraino appare in posa in copertina insieme alla first lady Olena. 

“Zelensky usa le videocamere professionali per parlare al popolo, con un bel montaggio -osserva padre Taras- Sì, c’è la guerra ma secondo me aiuta a trasmettere il contenuto. Lui era attore e ha i talenti per farlo, ma una cosa è il mezzo usato, una cosa ciò che si vuole dire con quel mezzo”. Il giovane parroco, da sempre in prima linea, parla su Zoom con alle spalle la cattedrale di Kiev che è stata rifugio di centinaia di fedeli durante la fase acuta della guerra nella capitale, e fa un bilancio dei primi 5 mesi di guerra nel Paese: “All’inizio di questa guerra, i russi avevano un’idea che non corrispondeva alla realtà dell’Ucraina. Pensavano che l’Ucraina non fosse uno stato con una sua individualità, non fosse uno Stato indipendente. Si erano dati tre giorni per prendere la capitale Kiev, ma in 5 mesi non sono riusciti nemmeno a occupare tutto il Donbass. Perché? Perché hanno trovato una grande resistenza”.  

Putin “ha visto che la resistenza degli ucraini non permette loro di renderci schiavi ed occupati solo perché qualcuno lo vuole -sottolinea il parroco 28enne in prima linea fin dal primo giorno- Siamo un popolo che ha una dignità, e questo si è rivelato da subito. In 155 giorni di guerra, un nemico più di 100 volte più forte del nostro esercito, si è trovato di fronte una grande forza e unità. Il nemico ha sbagliato a pensare di noi che non possiamo esistere come Stato. Parlo di Putin, ma anche del popolo russo che in maggioranza supporto il loro presidente”.  

Mentre parla con l’Adnkronos, Padre Taras ha indosso un abito talare particolare, e ci spiega perché. “Sono vestito con un abito nazionale, nel giorno che festeggia per la prima volta la festa dell’Ucraina come Stato, istituita dal nostro presidente. Una festa che dichiara che siamo uno Stato autonomo, che ha un’antica storia”, dice.  

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