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Ucraina in Nato e Ue, Zelensky: “Ogni dubbio è trincea per la Russia”

(Adnkronos) - I capi di Stato e di governo dell'Europa allargata, i 27 dell'Ue più tutti gli altri Paesi d'Europa a parte la Russia e la Bielorussia, non invitate, si sono riuniti a Bulboaca, un villaggio della Moldavia situato a una ventina di chilometri, in linea d'aria, dal confine con l'Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr…

(Adnkronos) – I capi di Stato e di governo dell’Europa allargata, i 27 dell’Ue più tutti gli altri Paesi d’Europa a parte la Russia e la Bielorussia, non invitate, si sono riuniti a Bulboaca, un villaggio della Moldavia situato a una ventina di chilometri, in linea d’aria, dal confine con l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha colto l’occasione per ribadire che l’Ucraina vuole entrare sia nell’Ue che nella Nato, cosa che ritiene l’unica “garanzia di sicurezza” credibile per il suo Paese, di fronte alla minaccia dell’imperialismo russo. Per il presidente ucraino, tutti i Paesi europei che confinano con la Russia dovrebbero entrare nell’Ue e nella Nato, perché, ha spiegato, le alternative sono due: “la guerra aperta”, oppure “l’annessione strisciante” da parte della Russia. E ha invitato tutti a guardare alla Bielorussia, dove Aleksandr Lukashenko è costretto ad ospitare sul proprio territorio le armi atomiche tattiche russe.  

Zelensky ha chiesto dunque “un chiaro invito” ad entrare nella Nato e “chiare decisioni positive” per l’ingresso nell’Ue, sottolineando in un lungo tweet che “ogni dubbio che viene mostrato dall’Europa è una trincea che la Russia cercherà di occupare”. 

“Sin dal 24 febbraio dell’anno scorso, i limiti della sicurezza in Europa sono stati i limiti della nostra determinazione, la nostra capacità di agire insieme nell’interesse dei nostri popoli e dell’intera Europa”, ha scritto Zelensky dopo il summit della Comunità politica europea in Moldova. 

Al summit Nato di Vilnius, ha proseguito, “serviranno un chiaro invito ad aderire per l’Ucraina, e garanzie di sicurezza sulla strada per l’adesione”. “In autunno serve una chiara decisione positiva sull’adesione all’Ue”. Zelensky ha anche ricordato i preparativi per il Summit della pace perché “la maggioranza del mondo implementi la formula di pace ucraina” e rimarcato che solo “una forte difesa aerea”, “una coalizione di moderni aerei caccia può sconfiggere il terrore russo”.  

Incontrando il primo ministro britannico Rishi Sunak, Zelensky ha ribadito che l’Ucraina si aspetta un “segnale chiaro” dal vertice Nato che si terrà a luglio a Vilnius. “Abbiamo discusso la questione delle aspettative dell’Ucraina dal summit Nato di Vilnius. È importante che l’Ucraina riceva un segnale chiaro sulle prospettive di adesione all’Alleanza, che sarà un altro fattore motivante per le forze armate ucraine”, ha proseguito Zelensky su Twitter. Il presidente ucraino ha quindi ringraziato Sunak per il trasferimento dei missili a lungo raggio Storm Shadow, sostenendo che “queste sono esattamente le armi di cui abbiamo bisogno oggi. Ci aiutano a vincere”. 

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha concluso il vertice informale dei ministri degli Esteri dell’Alleanza a Oslo definendo l’incontro “un’opportunità per discutere questioni chiave mentre prepariamo il nostro vertice di Vilnius a luglio”, dove “prenderemo decisioni destinate a rafforzare la nostra capacità di deterrenza e di difesa, con un nuovo impegno per gli investimenti nel settore – il minimo 2% del Pil – ed un rafforzamento delle partnership nella regione indo-pacifica”, ha affermato. “Il nostro obiettivo oggi era come avvicinare l’Ucraina alla Nato”, ha aggiunto, osservando che l’Alleanza sta lavorando a un pacchetto di sostegno pluriennale con solidi finanziamenti. 

I ministri degli Esteri hanno anche discusso di trasformare l’attuale Commissione Nato-Ucraina in un nuovo Consiglio Nato-Ucraina. “Sarebbe un passo significativo, per istituire un forum consultivo congiunto con l’Ucraina, e sederci al tavolo da pari a pari per discutere questioni chiave per la nostra sicurezza”, ha affermato Stoltenberg, ribadendo che la porta della Nato resta aperta e che le decisioni sull’adesione spettano solo agli Alleati e all’Ucraina. “Non sappiamo quando la guerra finirà”, ha detto, “ma dobbiamo assicurarci che, quando sarà, disporremo di accordi credibili per garantire la sicurezza dell’Ucraina in futuro e per interrompere il ciclo di aggressione della Russia”.  

Il segretario di stato americano Antony Blinken ha detto che la Nato dovrà cooperare all’ulteriore rafforzamento delle forze ucraine nei prossimi anni per vincere la guerra in corso e scoraggiare futuri attacchi. Gli Stati Uniti sono “concentrati sull’aiuto all’Ucraina per costruire la sua capacità di deterrenza e difesa a medio e lungo termine in modo che – se e quando l’attuale aggressione si concluderà – l’Ucraina avrà la piena capacità di scoraggiare e, se necessario, difendersi da future aggressioni”, ha dichiarato Blinken. 

Per il presidente francese Emmanuel Macron il vertice di Vilnius dovrebbe dare “prospettive chiare” all’Ucraina sul processo di adesione alla Nato e inviare un “messaggio chiaro” alla Russia. “Sono favorevole a garanzie più forti, tangibili e molto chiare in termini di sicurezza”, ha detto il presidente francese riferendosi sempre all’Ucraina nel corso di una conferenza stampa. 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito che l’Italia è “in prima linea” nel sostegno a Kiev, ma ha aggiunto che del tema dell’eventuale ingresso nell’Alleanza si discuterà al summit Nato di Vilnius, in Lituania, il prossimo luglio, e che si deciderà con gli alleati. 

La Nato non può accettare nuovi membri mentre questi Paesi sono coinvolti in una guerra, ha affermato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. “Resta in vigore la politica della porta aperta della Nato, ma allo stesso tempo è chiaro che non possiamo discutere dell’adesione di nuovi membri che si trovano nel bel mezzo di una guerra”, ha detto Baerbock. 

A dire chiaramente che un ingresso dell’Ucraina nella Nato non è possibile ora, con una guerra in corso, è stato anche il premier olandese Mark Rutte, liberale e atlantista. “La questione – ha osservato – è quale sarà il linguaggio che uscirà dal summit di Vilnius: deve andare oltre la dichiarazione di Bucarest. Serve un linguaggio nuovo, ma credo che debba fermarsi prima della piena adesione dell’Ucraina alla Nato. Non è possibile, a causa di questa orribile aggressione da parte della Russia che avviene all’interno dell’Ucraina e contro l’Ucraina”.  

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