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Ucraina, il clown premiato da Mattarella: “Porto un sorriso ai bimbi sotto le bombe”

(Adnkronos) - Dove cadono le bombe e scendono le lacrime, c'è un clown che strappa un sorriso ai più piccoli, provando a far dimenticare, per un attimo, gli orrori della guerra. Questa la missione di Marco Rodari, 47 anni, uno dei 30 'eroi quotidiani' premiati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per il loro impegno…

(Adnkronos) – Dove cadono le bombe e scendono le lacrime, c’è un clown che strappa un sorriso ai più piccoli, provando a far dimenticare, per un attimo, gli orrori della guerra. Questa la missione di Marco Rodari, 47 anni, uno dei 30 ‘eroi quotidiani’ premiati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per il loro impegno civico. Presidente dell’associazione “Per far sorridere il cielo”, Rodari è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua costante attività di volontariato nelle zone di guerra volta ad offrire un sorriso ai più piccoli”. ”E’ un grande onore per me”, racconta Rodari, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos mentre si trova in Ucraina, nella regione di Kharkiv.  

“A marzo, subito dopo l’inizio del conflitto mi sono recato a Leopoli. Poi mi sono mosso tra Kharkiv e il Donbass al seguito di un gruppo di volontari che porta cibo e beni di prima necessità a chi ne ha bisogno. Nel Donbass si va di famiglia in famiglia per far sorridere i bimbi. Oggi ho fatto 4 spettacoli, in una situazione di discreta sicurezza”. Laureato in Storia Moderna, Rodari ha fatto volontariato anche in altri teatri di guerra come Iraq, Siria e Striscia di Gaza. “I nostri spettacoli sono accolti in modo straordinario dai più piccoli”, prosegue. “Questo naso rosso mi permette di abbattere tutte le barriere. L’obiettivo è portare un minimo di speranza in questi luoghi difficili”. 

Il momento più toccante? “Tutte le volte in cui un bambino torna a sorridere. Giovedì, in tarda serata mi hanno contattato per comunicarmi l’onorificenza – una cosa che mi riempie di gioia – dopodiché ho percorso molta strada per andare a trovare una famiglia dove c’era una bambina che non parlava più: è arrivato il pagliaccio e, non so per quale miracolo, questa bambina è tornata a sorridere e parlare, a esprimersi. E questo è il ricordo più bello che mi porterò dietro”.  

Che percezione hanno della guerra i più piccoli? “I bambini si portano addosso tutto, è ovvio che a seconda dell’età hanno un concetto della morte diverso. La cosa straordinaria è che anche nella situazione più difficile prima li vedi chiusi in loro stessi, e dopo un minuto tornano a giocare. Questo è incredibile. Con la magia, per un minuto si può evadere e scappare dall’orrore”, conclude Rodari. 

(di Antonio Atte) 

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