(Adnkronos) – “Noi eravamo abituati a vedere gli ucraini che sapevano difendersi bene, ma ciò che stupisce è come siano stati capaci di condurre questa operazione da manuale: hanno fatto un grande salto di qualità grazie, verosimilmente, all’aiuto di consiglieri occidentali. Questi sono i primi grandi frutti positivi di questo supporto”. A parlare all’Adnkronos è il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano, commentando la controffensiva ucraina nell’Est dell’Ucraina.
“Ogni operazione militare – sottolinea il generale Battisti – può essere valutata attraverso quattro parametri: l’intelligence, il terreno, le forze e i tempi. Se osserviamo la controffensiva ucraina secondo questi parametri possiamo vedere che, ancora una volta, i russi hanno evidenziato un’intelligence fallimentare perché non sono stati capaci di percepire che gli ucraini stavano concentrando forze sul fronte nord, a cavallo di Kharkiv, per attaccare. L’errore che hanno commesso è quello di non capire che gli ucraini non si sarebbero mai arresi senza combattere. L’esercito ucraino ha inoltre messo in campo una delle componenti della dottrina sovietica, la ‘Maskirovka’, ovvero l’inganno militare: aveva annunciato da diverso tempo che avrebbe attaccato a Sud dove poi ha effettivamente attaccato ma senza esercitare lo ‘sforzo principale’. Ha applicato cioè la ‘Disinformatia’, una manipolazione e diffusione delle informazioni per ingannare l’avversario”.