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Ucraina, Di Maio: “A oggi non ci sono condizioni per la pace”

(Adnkronos) - ''Si prospetta una guerra lunga e logorante'' in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, intervistato da Bruno Vespa, spiega come "allo stato attuale, se devo fotografare il momento oggi, non ci siano le condizioni per la pace". ''In questo momento la Russia sta intensificando i bombardamenti sul…

(Adnkronos) – ”Si prospetta una guerra lunga e logorante” in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, intervistato da Bruno Vespa, spiega come “allo stato attuale, se devo fotografare il momento oggi, non ci siano le condizioni per la pace”. ”In questo momento la Russia sta intensificando i bombardamenti sul Donbass davanti a una strenua resistenza dell’esercito ucraino sostenuto da noi”, ha detto Di Maio. ”La crisi alimentare che si sta generando in tutto il mondo dipende dal grano bloccato nell’area del sud est dell’Ucraina sul Mar Nero”, ha aggiunto. 

“Non ci sto nel dire che negli ultimi mesi noi abbiamo sostenuto la guerra” rimarca, precisando che quello che si è sostenuto “è solo il principio di legittima difesa del popolo ucraino”. 

“Il punto fondamentale di questa guerra, è che noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino nell’esercizio della sua legittima difesa, l’unico approccio che noi abbiamo sempre applicato è la legittima difesa del popolo ucraino”, ha precisato il ministro, citando quanto prescritto dall’articolo 51 della Carta dell’Onu, e sottolineando che “siamo tutti d’accordo a dire che serve una escalation diplomatica”. “Sono il primo, insieme a tutto il governo Draghi, a dire che serve sempre più l’azione diplomatica per partire da piccoli passi sul terreno per poi arrivare al cessate il fuoco e poi a una conferenza di pace”, ha aggiunto.  

”Bisogna aumentare la pressione sulla Russia per permettere di sbloccare l’export di grano dai porti ucraini – conclude -. Altrimenti la Russia dimostra di essere la causa dell’incremento dei prezzi dei beni al consumo che si impennano per le famiglie, oltre che per le aziende”. 

 

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