(Adnkronos) – Il viaggio del premier Mario Draghi a Kiev insieme a Macron e Scholz, “è un grande successo di Draghi, perché a pieno titolo entra in una trojka europea dalla quale spesso eravamo stati esclusi”. Lo afferma all’Adnkronos è il diplomatico italiano Giovanni Castellaneta, ex ambasciatore d’Italia in Iran, in Australia e negli Stati Uniti e oggi presidente del consiglio di amministrazione di doBank, commentando la presenza di Draghi a Kiev insieme agli altri due leader europei. “E’ un successo anche dell’Unione Europea -sottolinea Castellaneta- perché tre principali Paesi vanno a discutere col governo ucraino sancendo che quello che ne consegue è un problema essenzialmente europeo”.
Spesso l’Europa “è stata accusata di essere a rimorchio degli Stati Uniti, invece no, questo dimostra che l’Europa ha una sua autonomia, una sua visione d’accordo con gli Stati Uniti ma non a traino degli Stati Uniti”, scandisce l’ex ambasciatore. Che entrando nel merito dei contenuti dei colloqui, osserva che “sono molto vasti e vanno dall’emergenza alimentare, ai problemi energetici alla collocazione dell’Ucraina in Europa, come candidata ad entrare nell’Unione Europea. Senza dimenticare, sottolineo, che ci sono anche altri Paesi candidati. Quindi il fatto che i nostri tre principali nostri leader europei vadano a Kiev, significa anche, conoscendo alcune diversità di approccio, che quelle che sono le giuste richieste dei Paesi balcanici vengono inserite in un colloquio più generale”.
Sull’esito dell’incontro, Castellaneta spiega: “Come ha sottolineato anche Draghi la parola finale spetta all’Ucraina, noi siamo lì non per imporre decisioni, ma per ascoltare e dare la nostra disponibilità alla risoluzione della crisi, che passa attraverso un cessate il fuoco e poi al’apertura del negoziato”. Per il diplomatico, l’auspicio è che i leader europei si rechino anche a Mosca. “Credo che dovremmo
parlare nella stessa maniera anche con Putin -sottolinea- e mi domando se questa trojka europea possa compiere un secondo viaggio a Mosca per ribadire la condanna all’aggressione dell’Ucraina e proporre delle soluzioni”.
Dal punto di vista del significato generale, questo viaggio, rappresenta “un rafforzamento della posizione dell’Ucraina nei confronti della Russia osserva Castellaneta all’Adnkronos- E’ chiaro che sui corridoi umanitari, o quelli per il trasporto delle derrate alimentari. non può decidere solo l’Ucraina e neanche solo l’Unione Europea, perché ci sono delle condizioni sul campo che devono essere condivise. La presenza della trojka europea rafforza la capacità di resistenza dell’Ucraina che non passa solo attraverso l’invio di armi ma anche attraverso una solidarietà di tutta l’Europa.
(di Ilaria Floris)