(Adnkronos) – Il cda di Twitter promuove l’offerta di Elon Musk. Ma il patron di Tesla per pagare i 44 miliardi di dollari promessi ritiene sia indispensabile risolvere tre questioni: il numero di account falsi, il finanziamento dell’operazione e l’approvazione degli azionisti. Non proprio tre aspetti marginali.
Andando con ordine, la notizia di giornata è il via libera formale del board, che finora non c’era. Il Cda di Twitter si è espresso all’unanimità a favore dell’offerta di Elon Musk e ha raccomandato agli azionisti della società di votare a favore dell’operazione in occasione dell’Assemblea dei soci. “Il Cda di Twitter ha stabilito all’unanimità che l’accordo di fusione è consigliabile e che la fusione e le altre operazioni previste dall’accordo di fusione sono eque, convenienti e nel migliore interesse di Twitter e dei suoi azionisti”, è stato messo nero su bianco. La società ha informato la Securities Market Commission e ha fatto il passo necessario in vista dell’assemblea straordinaria che sarà convocata per sottoporre l’operazione al giudizio dei soci. Non è stata ancora convocata ma si terrà entro la fine dell’estate.
Restano sul tavolo alcuni dubbi, a partire da quelli espressi con chiarezza dallo stesso Musk. Il ceo di Tesla ha parlato durante un evento organizzato da Bloomberg di tre “questioni irrisolte” che dovranno essere affrontate prima di completare l’acquisizione. In molti hanno letto le resistenze dell’uomo più ricco del mondo come il tentativo di dilazionare i tempi o, addirittura, di tornare indietro rispetto a un impegno che potrebbe rivelarsi troppo gravoso anche per le sue tasche.
Musk ha espresso preoccupazione per gli account falsi sulla piattaforma social e ha chiesto a Twitter pieno accesso ai dati. Secondo Twitter sarebbero meno del 5% degli utenti attivi ma l’imprenditore ritiene quei dati poco credibili. Il secondo punto interrogativo riguarda la quota di debito necessaria per finanziarla. Musk a maggio si è impegnato a pagare 33,5 miliardi di dollari in contanti e ha ricevuto 7,1 miliardi di impegni di finanziamento azionario da altri investitori, mentre il resto del finanziamento dovrebbe arrivare sotto forma di prestiti bancari. L’ultimo ostacolo che va considerato è il passaggio in assemblea, in cui gli azionisti dovranno accettare di passare la mano a Musk. Insomma, c’è ancora strada da fare per vedere Twitter in mano al patron della Tesla.