(Adnkronos) – Alcune “campagne diffamatorie” che vengono condotte sui social media equivalgono a un vero e proprio “attacco terroristico”. E’ quanto ha sostenuto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan pochi giorni dopo che il Parlamento di Ankara ha approvato una legge che punirà con sentenze fino a tre anni di carcere chi diffonde “fake news”. Nel mirino dell’articolo 29 giornalisti e utenti dei social media accusati di “diffusione di informazioni ingannevoli per il pubblico”. Nel corso di una riunione del partito dell’Akp ad Ankara, Erdogan ha detto oggi che “le campagne diffamatorie e menzognere che prendono di mira gli interessi del nostro paese, i valori della nostra nazione, la riservatezza del nostro popolo sono una sorta di attacco terroristico”.
I social media, secondo Erdogan, sono diventati una fonte di “calunnia, minacce, ricatti e pericoli” contro individui e istituti. La nuova legge, ha affermato, era una “necessità urgente” per combattere la “disinformazione”. I partiti di opposizione e i gruppi per i diritti umani hanno messo in guardia dal fatto che con la nuova legge aumenterà la censura e verrà messo a tacere il dissenso in vista delle elezioni generali del prossimo anno. La legge prevede inoltre che la pena detentiva può essere aumentata della metà se le informazioni vengono diffuse tramite account anonimi o come parte di un gruppo messo al bando.