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Terremoto Turchia, Tajani: “Nessuna notizia di Zen e famiglia italiana di origini siriane”

(Adnkronos) - "Non si riesce ancora a trovare Angelo Zen", l'imprenditore veneto che risulta irrintracciabile a Kahramanmaras in Turchia "dove c'è già la nostra protezione civile. Le ricerche continuano". E "non riusciamo a rintracciare una famiglia italiana di origini siriane, tre adulti e tre minori che si trovavano ad Antiochia". Lo ha detto il ministro…

(Adnkronos) – “Non si riesce ancora a trovare Angelo Zen”, l’imprenditore veneto che risulta irrintracciabile a Kahramanmaras in Turchia “dove c’è già la nostra protezione civile. Le ricerche continuano”. E “non riusciamo a rintracciare una famiglia italiana di origini siriane, tre adulti e tre minori che si trovavano ad Antiochia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai microfoni di ‘Il Cavallo e la torre su Raitre’.  

“Abbiamo chiesto notizie alla nostra protezione civile che è già operativa ad Antiochia, abbiamo chiesto anche alla protezione civile turca ma – riferisce il ministro degli Esteri – ancora non ci sono notizie di queste sei persone”. 

Intanto, fa sapere Tajani, per la Turchia “partirà la nave San Marco per portare altri aiuti e un ospedale da campo per la popolazione”. Per le conseguenze del terremoto in Siria, “con l’amministrazione della Difesa invieremo a Beirut materiale sanitario e ambulanze regalati da privati che consegneremo alla Mezzaluna rossa”.  

Ucraina – Tornando quindi a parlare di Ucraina e della visita del presidente Zelensky oggi prima a Londra poi a Parigi dove stasera incontrerà anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il vicepremier a chi gli chiede se la premier Giorgia Meloni sia stata esclusa replica netto: “Assolutamente no, domani incontrerà Zelensky in un faccia a faccia a Bruxelles”. Quanto all’ipotesi che Zelensky chieda jet da combattimento alla Ue afferma: “Sarà ogni Paese a decidere, l’Italia non manda altri tipi di armi se non quelle per difendere il territorio ucraino”. 

Caso Regeni – E interrogato sui rapporti tra Italia ed Egitto spiega: “Ho chiesto personalmente ad al Sisi di togliere tutti gli ostacoli, noi non ci fermiamo, continuiamo a lavorare”, assicura. “Ma questo non vuol dire che non si debba parlare con l’Egitto, che è un Paese determinante nella lotta al terrorismo e anche sul tema dell’approvvigionamento energetico”. 

 

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