(Adnkronos) – Il clima sempre più impazzito, il nostro pianeta sempre più in sofferenza: studiare la Terra dallo spazio sta diventando una delle priorità delle missioni spaziali. “Ritengo che la ministeriale Esa 2022 abbia prodotto per il settore dello spazio legato all’Osservazione della Terra di cui mi occupo, e anche per le attività legate a Esrin, un ottimo risultato” perché “il programma di Osservazione della Terra partiva con una proposta di fondi per 3 miliardi di euro ed è stato sottoscritto in totale al 90%: quindi abbiamo collezionato fondi per 2,7 miliardi dai vari Paesi” membri dell’Esa. E’ il bilancio tirato con l’Adnkronos, all’indomani della ministeriale Esa di Parigi, dall’italiana Simonetta Cheli, capo di Esrin, il quartier generale dell’Esa in Italia, e a capo del Direttorato di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea. Cheli sottolinea che molte missioni sono “di grande rilevanza per il monitoraggio del clima” e che, fra le altre, “con la missione Eolus 2 sui venti” l’Europa avrà una missione meteorologica di “rilevanza importante” anche per l’industria italiana. Il capo di Esrin indica anche la novità del modello digitale della Terra, un Digital Twin, un gemello digitale del nostro pianeta che “è un programma nuovo di integrazione di dati, un modello integrativo non solo per vedere lo stato attuale della Terra ma anche per fare previsioni future” sulla salute del pianeta.
Allargando il campo all’intero round d’investimento raccolto dall’Esa a Parigi dai ministri europei dello Spazio, Cheli rileva che “in tempi di crisi non era scontato un risultato di 17 miliardi di euro di budget”. “Il risultato di questa ministeriale direi che è ottimo per l’Agenzia Spaziale Europea, per l’Europa dello spazio e anche per l’Italia nello spazio. E questo perché -spiega Cheli- non era scontato raccogliere 17 miliardi di sottoscrizioni da parte dei 22 Paesi membri, su una proposta di programma del Direttore Generale di 18.5. Non era scontato – osserva- in un contesto difficile, di tagli energetici, di difficoltà geopolitica, di contesto anche legato alla guerra”.
Dalla sua nomina a ottobre 2021 come numero uno di Esrin e dei programmi dell’Esa che studiano i cambiamenti della Terra, Cheli è al secondo cambio di Governo italiano ma il confronto appare già positivo. “Siamo soddisfatti del lavoro appena iniziato con il nuovo ministro italiano Adolfo Urso che mostra di avere attenzione forte sul tema dello spazio. I primi contatti con lui sono positivi” sottolinea. Studi in Diritto ed Economia all’Università di Yale, laurea in Scienze politiche a Firenze, la manger dell’Esa esperta anche in diplomazia dello spazio, ha incontrato il ministro Urso anche ai lavori della ministeriale Esa 2022 di Parigi e osserva che il titolare del Mimit “ha anche un buon feeling con Dg Esa”. “Urso farà bene perché conosce il contesto industriale italiano ed ha grande capacità di ascolto” assicura. (di Andreana d’Aquino)