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Spazio, ecco le prime straordinarie immagini dell’Universo oscuro e lontano: le ha scattate Euclid

(Adnkronos) - L'Universo oscuro e lontano che diventa 'abbagliante' e, per la prima volta, visibile grazie a cinque straordinarie immagini a colori scattate dal telescopio spaziale Euclid dell'Esa. Le immagini di Euclid sono state appena pubblicate dalla missione dell'Agenzia Spaziale Europea che va caccia della materia oscura e dell'energia oscura. Sono le prime immagini a…

(Adnkronos) – L’Universo oscuro e lontano che diventa ‘abbagliante’ e, per la prima volta, visibile grazie a cinque straordinarie immagini a colori scattate dal telescopio spaziale Euclid dell’Esa. Le immagini di Euclid sono state appena pubblicate dalla missione dell’Agenzia Spaziale Europea che va caccia della materia oscura e dell’energia oscura. Sono le prime immagini a colori di una ‘fetta’ di universo lontano e sono nitide come mai prima d’ora fra quelle immortalate da altri osservatori in orbita e a terra. “Mai prima d’ora un telescopio era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così lontano nel lontano Universo” ha spiegato l’Esa che ha appena reso pubbliche le immagini della missione, nel corso di una attesissima conferenza stampa dal centro Esoc dell’Esa, a Darmstadt in Germania. Le cinque immagini illustrano tutto il potenziale di Euclid e secondo gli scienziati mostrano che il telescopio “è pronto per creare la più estesa mappa 3D dell’Universo mai vista”, una mappa che per gli astronomi, astrofisici e cosmologi potrebbe davvero consentire di svelare alcuni dei misteri più nascosti del nostro universo. Euclid – lanciato l’1 luglio 2023 con un Falcon 9 di SpaceX – ha raggiunto la sua orbita di destinazione attorno al punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole, a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra ed è da lì che il ‘cacciatore di materia e energia oscura sta svolgendo il suo difficile compito, ovvero indagare su come la materia oscura e l’energia oscura abbiano reso il nostro Universo come è oggi. Il 95% del nostro cosmo sembra essere costituito da queste misteriose ‘entità oscure’ ma non gli scienziati ancora non comprendono cosa siano e perché la loro presenza provoca solo cambiamenti molto sottili nell’aspetto e nei movimenti delle cose che possiamo vedere. 

Per rivelare l’influenza ‘oscura’ sull’Universo visibile, nei prossimi sei anni Euclide osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce. L’Esa ha assicurato che in questo modo il super telescopio creerà la più grande mappa cosmica 3D mai realizzata. Gli scienziati della missione Esa hanno sottolineato che ciò che rende speciale la visione del cosmo di Euclid “è la sua capacità di creare un’immagine visibile e infrarossa straordinariamente nitida su un’enorme parte del cielo in una sola osservazione”. Le immagini rilasciate oggi “mostrano questa sua capacità speciale: dalle stelle luminose alle galassie deboli, le osservazioni mostrano la totalità di questi oggetti celesti, pur rimanendo estremamente nitide, anche quando si zoomma su galassie lontane” hanno aggiunto.  

Il Direttore scientifico dell’Esa, professoressa Carole Mundell, ha osservato che “la materia oscura unisce le galassie e le fa ruotare più rapidamente di quanto la sola materia visibile possa spiegare, l’energia oscura sta guidando l’espansione accelerata dell’Universo” ed “Euclid consentirà, per la prima volta, ai cosmologi di studiare insieme questi misteri oscuri”. Mundell ha osservato che Euclid “farà fare un salto nella nostra comprensione del cosmo nel suo insieme e queste straordinarie immagini del telescopio mostrano che la missione è pronta per contribuire a rispondere a uno dei più grandi misteri della fisica moderna”.  

René Laureijs, scienziato del progetto Euclid dell’Esa, ha inoltre indicato che “non abbiamo mai visto immagini astronomiche come questa prima d’ora, immagini contenenti così tanti dettagli. Sono ancora più belle e nitide di quanto avremmo potuto sperare e ci mostrano molte caratteristiche mai viste prima in aree ben note del vicino Universo. Ora siamo pronti per osservare miliardi di galassie e studiare la loro evoluzione nel tempo cosmico”. (di Andreana d’Aquino)  

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