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Spazio, con Artemis 1 anche l’industria italiana sulla Luna

(Adnkronos) - Prende il via il 29 agosto il nuovo programma lunare Artemis che culminerà verso il 2025 con lo sbarco della prima donna e del prossimo uomo sulla Luna. Veicoli spaziali, moduli abitativi, robot e sistemi di connessione consentiranno di vivere lo spazio in modo sostenibile. E per realizzare questo nuovo, ambizioso obiettivo dell'umanità…

(Adnkronos) – Prende il via il 29 agosto il nuovo programma lunare Artemis che culminerà verso il 2025 con lo sbarco della prima donna e del prossimo uomo sulla Luna. Veicoli spaziali, moduli abitativi, robot e sistemi di connessione consentiranno di vivere lo spazio in modo sostenibile. E per realizzare questo nuovo, ambizioso obiettivo dell’umanità c’è il meglio dell’industria spaziale concentrato sulle prossime missioni lunari a bordo delle quali salgono anche player storici dell’aerospazio italiano. Insomma, con il lancio di Artemis 1 in programma, lunedì prossimo 29 agosto, si sta concretizzando un piano ambizioso, sviluppato dalla Nasa con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e una forte partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), a distanza di 50 anni dall’ultima camminata lunare di Eugene Cernan. Il programma Artemis punterà ad una presenza sul suolo lunare sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra, assicurano le agenzie spaziali di Usa, Europa e Italia. Un obiettivo raggiungibile grazie a tecnologie innovative che la collaborazione tra la Nasa e l’Esa può mettere in campo attraverso i rispettivi sistemi industriali e i rispettivi scienziati e tecnologi. Solo il colosso italiano dell’aerospazio Leonardo vede in campo ben 50 suoi esperti. Giovanni Fuggetta, Svp Divisional Space Business di Leonardo, che seguirà il lancio della prima missione Artemis, che avverrà dal Kennedy Space Center in Florida, sottolinea che “sarà un giorno che segnerà la storia dell’esplorazione spaziale”. “In quel momento vedremo riconosciuto lo sforzo di circa 50 ingegneri e tecnici di Leonardo che hanno realizzato ‘ali’ e unità elettroniche per l’alimentazione del modulo di servizio europeo di Orion” spiega Fuggetta.  

A livello industriale, grazie a Leonardo e alle joint venture Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo) e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales), nella nuova missione lunare vengono infatti messe a disposizione una serie di competenze distintive nel campo delle infrastrutture, della robotica, dell’intelligenza artificiale e della connettività, oltre a servizi e operazioni che saranno di rilevanza strategica per Artemis, un contributo che si distribuisce tra i diversi elementi del programma. Orion, il veicolo spaziale, oltre alla capsula che ospiterà gli astronauti durante il viaggio della terza missione Artemis, è dotato anche dell’European Service Module (Esm) dell’Esa, il modulo che fornisce elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua ai viaggiatori e Leonardo, presso lo stabilimento di Nerviano, in provincia di Milano, ha realizzato i pannelli fotovoltaici (Pva) che compongono le quattro ‘ali’ del modulo di servizio. Le ‘ali’ misurano sette metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo. Sempre in Lombardia vengono prodotte le unità elettroniche (Pcdu) che servono per il controllo e la distribuzione di energia al veicolo spaziale. Thales Alenia Space ha invece curato la realizzazione della struttura del modulo Esm e dei sottosistemi critici, compreso il sistema per la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico. Il Lunar Gateway, la stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna e che offrirà un punto di appoggio importante per i nuovi esploratori, sarà composto da diversi moduli pressurizzati, dove gli astronauti potranno vivere e condurre le loro attività. Thales Alenia Space a Torino realizza: I-Hab, modulo abitativo internazionale; Esprit, il modulo per le comunicazioni e il rifornimento; e infine la struttura primaria di Halo, il modulo abitativo e logistico.  

Ma c’è spazio per il futuro oltre agli elementi già realizzati o in fase di sviluppo per Artemis perché una serie di ulteriori elementi e progetti sono richiesti dalle Agenzie spaziali per la creazione di un villaggio, ‘base camp’, che fornirà infrastrutture e servizi agli futuri abitanti lunari. L’obiettivo è creare le migliori condizioni di vita per chi viaggerà sulla Luna per lavoro o svago, e chi invece da qui dovrà partire verso nuove missioni, come ad esempio Marte. “Siamo orgogliosi di poter supportare la visione e l’opera d’ingegno dell’umanità per creare comunità stabili sulla Luna, oggi con equipaggiamenti high tech, domani con robotica, orologi atomici e sensori, tecnologie che in Leonardo sviluppiamo per lo spazio da oltre 60 anni” sottolinea ancora Giovanni Fuggetta, Svp Divisional Space Business di Leonardo. In questo perimetro, la robotica sarà una tecnologia centrale per fornire supporto alla realizzazione del villaggio. Bracci e trivelle robotiche lavoreranno grazie ad algoritmi e intelligenza artificiale per aiutare l’uomo a scavare e costruire strutture, coltivare piante, estrarre e trasformare le sostanze in acqua e ossigeno o in propellente per lanci dal suolo lunare. Leonardo ricorda così che ricopre un ruolo di leadership nella robotica spaziale, avendo già sviluppato trivelle per missioni di esplorazione di una cometa, di Marte e della Luna stessa, e avendo progettato un complesso braccio robotico per il programma Mars Sample Return. Thales Alenia Space sta invece studiando un ‘lunar shelter’, il primo avamposto pressurizzato che ospiterà gli astronauti sulla superficie, ma anche moduli per il trasporto e la logistica: una struttura pressurizzata polivalente, flessibile ed evolvibile per uno studio Asi (modulo multi-purpose – Mmp). Oltre al rifugio, sono in fase di studio il veicolo di trasferimento cislunare (Cltv) e lo European Lunar Lander (El3), entrambi progetti Esa che potranno offrire supporto alle missioni Artemis con, ad esempio, la fornitura di merci e servizi.  

Per effettuare tutte queste attività sulla Luna sarà inoltre indispensabile creare una rete di servizi di telecomunicazioni e navigazione che garantisca il costante contatto degli astronauti e dei sistemi robotici tra di loro o con i centri di controllo, oltre che a fornire un preciso posizionamento sulla superficie lunare. In questo ambito Telespazio, alla guida di un consorzio internazionale, è stata selezionata dall’Esa per lo studio di un’infrastruttura per le telecomunicazioni e navigazione lunare. Il progetto rientra nell’iniziativa Lunar Communications and Navigation Services (Lcns) del programma Moonlight e, tra i requisiti, analizzerà la possibilità di rendere il sistema interoperabile con Lunanet, l’infrastruttura che la Nasa sta sviluppando per supportare il programma Artemis. Infrastrutture, servizi e strumenti per una presenza stabile sulla Luna stanno dando il via alla “Lunar Economy” una sfida che Leonardo, con Thales Alenia Space e Telespazio, si dice “pronta a cogliere e supportare” con le sue tecnologie e consolidata esperienza al servizio di agenzie spaziali di tutto il mondo. di Andreana d’Aquino
 

 

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