(Adnkronos) – ChatGPT e altre tecnologie simili rendono sempre più evidente l’urgenza di “governare l’evoluzione” dell’Intelligenza Artificiale creando un confine tra creazione dell’uomo e algoritmo per la tutela del diritto d’autore. Lo sottolinea l’ex ministra della Giustizia e vice presidente Luiss Paola Severino in un intervento sul Sole 24 Ore in vista del forum Ambrosetti che affronta il tema dell’IA in apertura del workshop a Cernobbio.
Il problema ha fatto un salto qualitativo sempre più massiccio, osserva, “da quando gli algoritmi di software utilizzati da ChatGPT e da altre tecnologie simili sono e saranno sempre più in grado di fagocitare dati e testi, immagazzinarli e quindi scrivere articoli che appaiono originati dall’intelligenza artificiale ma che in realtà sottendono testi di autori coperti da copyright”. Oggi, rileva Severino, “ostacolare lo sviluppo di queste forme di intelligenza artificiale sarebbe impossibile e anacronistico, ma non v’è dubbio che occorra discernere e regolare, cioè governare l’evoluzione di questi sistemi attraverso quelle forme di controllo che solo l’intelligenza umana può attivare ed elaborare, creando nuove basi per la tutela del diritto d’autore”.
“Appare allora urgente e indispensabile – incalza – creare nuove linee di confine tra ciò che è e deve rimanere originato dall’uomo e ciò che invece può considerarsi un prodotto ‘generato’ dall’algoritmo sulla base di dati acquisiti da fonti giornalistiche ma elaborato attraverso la capacità del software di emendare errori e rielaborare i temi”. Se questa è infatti la differenza tra sistemi di raccolta e ridistribuzione di dati e sistemi di intelligenza artificiale, conclude, “è su questa che si dovrà basare una nuova e diversa regolamentazione del diritto d’autore”.