(Adnkronos) – Il giorno dopo le dichiarazioni di Beppe Grillo alla manifestazione del M5S a Roma è un susseguirsi di reazioni e polemiche. A infiammare sono le parole pronunciate dal palco dal fondatore del Movimento su “brigate di cittadinanza” e “passamontagna”. Il M5S difende Grillo a spada tratta, la maggioranza compatta va all’attacco mentre nel Pd si accende la discussione perché a quella manifestazione sabato, contro la precarietà del lavoro, c’era anche la leader dem Elly Schlein.
Il centrodestra incalza. “Il Movimento Cinque Stelle condivide le posizioni del suo fondatore ma i loro possibili alleati a sinistra È questo che vogliono? Attenzione che qui si sta giocando con il fuoco…”, dichiara il senatore della Lega Roberto Calderoli. “Schlein dica se Grillo è un compagno che sbaglia. Da che parte sta la segretaria dem?”, chiedono i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
A farsi sentire è anche Matteo Renzi che twitta: “Delirio dei 5Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un’operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica”. E al Tg1 rincara: “Il Pd non è più riformista, lo abbiamo visto ieri quando Schlein ha inseguito Conte e Grillo in quel corteo davvero allucinante. Noi dobbiamo fare una lista tutti insieme e smettere di litigare nel terzo polo, ma i riformisti o stanno nel terzo polo o non hanno più casa nel Pd”.
A metà giornata piomba l’annuncio del consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato: “Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del PD. Brigate e passamontagna anche No. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica”.
Per Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, la scelta di D’Amato “dimostra che la guida Schlein porta a una deriva populista e minoritaria”.
Nel Partito Democratico voci e sfumature diverse sulla manifestazione M5S e la presenza della leader dem. Brando Benifei, capodelegazione Pd a Bruxelles, parla di “un Movimento 5 stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein”.
“Io credo che Elly Schlein e il nostro partito debbano prendere fermamente le distanze dalle espressioni usate ieri da Beppe Grillo in piazza – afferma il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in un post su Facebook – In quella piazza il Pd non doveva esserci. Incitare a ‘brigate e passamontagna’ è uno dei punti più bassi del dibattito democratico. La nostra storia, la storia del Partito Democratico, è sempre stata e sempre dovrà essere ben altro”.
Il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, intervistato dall’Adnkronos, chiede di non alimentare “polemiche sterili e il gioco di chi vuol fare la stampella della destra al Governo. Non alimenteremo mai il chiacchiericcio di chi fatica ad accettare la leadership di Elly Schlein che risponde a una domanda nuova di politica e che oggi guida il Partito Democratico”. “E a chi ha la memoria corta – incalza – forse sarebbe il caso di ricordare che con la guida della segretaria Schlein siamo passati dal 14.1 del gennaio scorso all’attuale 21.3”.
Quanto a un ipotetico asse con i 5Stelle, ogni supposizione viene rifiutata con forza. “Elly era in una piazza a tutela dei lavoratori e contro misure che ne contrastano i diritti – viene rimarcato – se il Terzo polo o gli altri partiti oggi all’opposizione del Governo Meloni avessero organizzato piazze contro il precariato il Pd sarebbe stato in quelle piazze”. Non solo la segretaria ieri era presente, “ma lo sarà in ogni manifestazione a difesa del lavoro e in contrasto alla precarietà, in ogni piazza di cui condivideremo i contenuti: dal lavoro alla difesa della salute pubblica, dalla scuola alla battaglia per il Pnrr”. Schlein “non si lascia certo intimorire da polemiche sterili”, conclude Boccia.