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Sanità, Romano (Sigenp): “Malattie croniche intestinali in aumento tra i bambini”

(Adnkronos) - “Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) pediatriche in Italia sono in aumento. Proprio per questo è necessario che gli ospedali, le pediatrie, siano organizzate per gestire la cronicità pediatrica in un sistema ritagliato a garanzia della cura del bambino. In Italia il livello assistenziale è elevato, ma dobbiamo mantenere alto lo standard”. Così…

(Adnkronos) – “Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) pediatriche in Italia sono in aumento. Proprio per questo è necessario che gli ospedali, le pediatrie, siano organizzate per gestire la cronicità pediatrica in un sistema ritagliato a garanzia della cura del bambino. In Italia il livello assistenziale è elevato, ma dobbiamo mantenere alto lo standard”. Così Claudio Romano, presidente della Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp) a margine del 29esimo Congresso nazionale delle malattie digestive promosso dalla Fismad a Roma.  

L’incidenza delle malattie infiammatorie croniche intestinali pediatriche, nell’ultimo decennio è praticamente raddoppiata – si legge in uno studio Sigenp – attestandosi attorno ai 2 casi ogni 100.000 abitanti di età maggiore di 18 anni e nell’ultimo triennio vicino a 4 casi ogni 100.000 abitanti tra gli over 18 anni. Un trend in aumento, ma “in Nord Europa e Nord America siamo a 13,5 casi – aggiunge romano – Il trend è quindi in aumento”.  

I disturbi dell’apparato digerente che interessano l’età pediatrica “possono essere acuti e cronici – rimarca l’esperto – Il nostro impegno prevalente è sulle patologie croniche che possono esordire anche nei primissimi anni di vita e che si mantengono negli anni, per tutta l’esistenza. L’obiettivo è riconoscere precocemente queste condizioni patologiche e di affrontare la cronicità insieme alla famiglia con gli aspetti psicosociali, garantire tutte le tappe dello sviluppo, per dare una vita il più naturale possibile e lavoriamo in maniera trasversale con psicologi, e infermieri nei nostri centri. Il bambino va gestito da pediatri in strutture pediatriche” conclude.  

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