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Sanità, Regimenti: “Senza dialogo privato-pubblico perdiamo treno rilancio”

(Adnkronos) - "In Europa c'è una grande sensibilità verso i temi della salute, ogni legge e direttiva che emaniamo è sempre riferita alla salute umana e si punta molto sulla qualità e l'innovazione digitale. Siamo di fronte ad un balzo tecnologico: dall'intelligenza artificiale alla chirurgia robotica, fino al Metaverso. Con il Pnrr arriveranno processi innovativi…

(Adnkronos) – “In Europa c’è una grande sensibilità verso i temi della salute, ogni legge e direttiva che emaniamo è sempre riferita alla salute umana e si punta molto sulla qualità e l’innovazione digitale. Siamo di fronte ad un balzo tecnologico: dall’intelligenza artificiale alla chirurgia robotica, fino al Metaverso. Con il Pnrr arriveranno processi innovativi importanti dai quali non possiamo escludere la sanità privata, perché se non aggiungiamo capitali privati l’effetto del Piano” nazionale di ripresa e resilienza “sarà destinato a spegnersi. Il concetto è che la sanità deve diventare anche un business, rispettando e mai mettendo in discussione il fondamento universalistico e di uguaglianza del Servizio sanitario nazionale, ma l’erogatore non può prescindere dalla partnership pubblico-privato per il rilancio del sistema alla luce delle nuove sfide”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Luisa Regimenti, medico legale ed eurodeputata di Forza Italia, componente della Commissione parlamentare europea per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare.  

Secondo eurodeputata, “l’Italia deve percorrere un doppio binario. Abbiamo medici e infermieri bravi, ma demotivati, soprattutto chi lavora nei pronto soccorso. Dobbiamo ammodernare queste strutture, portare la sanità italiana al passo con il resto dell’Europa. Abbiamo ottime risorse umane, ma lasciamo ancora le persone sulle barelle dei pronto soccorso. Così è chiaro che ci sono due ‘vittime’, i medici e i pazienti – evidenzia – con la conseguenza che il personale bravo preferisce scappare dal Ssn e andare all’estero. Puntiamo quindi sul nostro personale sanitario, rimettiamolo al centro del progetto, e allo stesso tempo diamogli luoghi moderni e sicuri dove lavorare”.  

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