(Adnkronos) – Salute, cybersecurity e green sono state le priorità del DigitalMeet 2022, il più grande festival italiano su alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, organizzato da Fondazione Comunica e I-Center Tag che ha chiuso i battenti con un bilancio è “più che positivo”. L’edizione di quest’anno ha infatti visto in campo 110 eventi, 210 speaker, 70.000 partecipanti, tra persone in presenza e online ed il festival ha registrato circa il 15% in più di seguito rispetto al 2021, sintomo, secondo gli organizzatori, che la pandemia ha impresso una forte accelerazione alla digitalizzazione e anche al cambio di paradigma per il pubblico che ha riscoperto il piacere e i vantaggi della ‘vita agile’ prediligendo la partecipazione da remoto agli eventi pubblici. DigitalMeet, precorrendo i tempi, ha infatti organizzato quasi tutti gli eventi con doppia possibilità di fruizione, attraverso la copertura streaming sulle piattaforme social del festival.
Gianni Potti, founder di DigitalMeet, nell’annunciare con soddisfazione i numeri di questa decima edizione, ha commentato che l’evento “ha segnato una cesura netta tra il prima e il dopo pandemia. Se nel 2020 e nel 2021 rendere ‘virtuale’ gli eventi era una necessità, quest’anno pur non essendoci la stessa contingenza, la presenza online ha continuato a crescere, sebbene non a discapito di quella fisica. Questa è la prova che la digitalizzazione degli eventi è un fenomeno sempre più marcato anche in Italia”.
Tre i filoni lungo i quali si è sviluppata questa decennale edizione: “la salute e il digitale”, “il digitale e l’energia” e “digitale e quotidianità”. Medicina virtuale, Metaverso – e sue potenzialità, in ambito fashion, cultura, sport, educazione – sono stati i temi più seguiti dal pubblico. Il connubio “telemedicina e salute”, come nuove frontiere del benessere, seguito dal tema sulle comunità energetiche e sostenibilità applicata al digitale, e dal focus sul mondo delle piccole medie imprese e la digitalizzazione, nonché quello delle smart city, gli eventi trainanti che hanno raccolto grande riscontro e seguito di pubblico. Così come molta curiosità e interesse ha attirato l’innovativo focus sul rapporto tra telemedicina e cybersecurity.
Tanti gli approfondimenti proposti per l’edizione 2022 di DigitalMeet. In particolare grande attenzione posta alle due ricerche con cui il festival ha aperto e chiuso i lavori, che hanno riguardato da un lato il mondo delle imprese e dall’altro la sostenibilità delle infrastrutture digitali. La prima ricerca, presentata in Senato a Roma in occasione della conferenza stampa di lancio del festival, dal titolo “2012-2021: dieci anni di imprese digitali in Italia” è stata condotta dal professore Paolo Gubitta dell’Università di Padova in collaborazione con gli analisti di InfoCamere.
Lo studio ha indagato sull’evoluzione delle imprese digitali, la loro distribuzione territoriale, l’esplosione di alcune professioni (+204% addetti nel settore e-commerce). Sintesi di un decennio per analizzare come il digitale sta ricucendo il Paese dove il Sud nel periodo 2012 – 2022 recupera una parte del ritardo e vede il comparto cresciuto in particolare in Campania.
La seconda ricerca dal titolo “La sostenibilità del digitale: il ruolo dei data center” è stata condotta dal Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’Università di Padova – responsabili il professore Marco Bettiol, la professoressa Eleonora Di Maria, la professoressa Valentina De Marchi, Linda Cerana. La ricerca ha riguardato gli impatti ambientali legati all’utilizzo delle tecnologie digitali, con un focus sui data center, per fornire indicazioni alla pubblica amministrazione verso una gestione più sostenibile delle proprie infrastrutture digitali.