(Adnkronos) – “Gli italiani che dichiarano una condizione di disagio crescono in due anni del 50%: sono oggi 27 milioni coloro che dichiarano di non riuscire sempre ad avere uno standard di vita minimo accettabile. Questo impatta sui consumi”. Così Albino Russo, direttore generale dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop (Ancc), l’associazione che, con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, Cso Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi ha redatto ‘Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani’ presentato il 7 settembre a Milano, in anteprima digitale.
“In questo rapporto abbiamo provato a guardare al futuro del mondo, dell’Italia e degli italiani e ne abbiamo scoperti moltissimi – fa sapere Russo a margine della presentazione – I prossimi anni ci riservano una molteplicità di variabili e anche di combinazioni possibili”.
I temi sul tavolo sono tantissimi: la fine della guerra, l’incedere impetuoso del riscaldamento climatico, la democrazia, soprattutto la crisi economica e l’impatto che l’inflazione ha prodotto e produrrà sulle famiglie: “Gli italiani stanno tirando la cinghia mettendo in campo tutta la fantasia possibile per arrivare a fine mese, ma dimostrano anche di essere sfibrati da questa sfida”, sottolinea il direttore generale di Ancc che aggiunge: “L’estate ha evidenziato un cambio di passo nelle scelte dei consumatori che prima si erano affidati ai risparmi pregressi, avevano speso i redditi aggiuntivi del periodo della pandemia, si erano anche indebitati un po’ di più. Con l’estate hanno capito che questa strategia non è più sufficiente, infatti molti sono rimasti a casa e ora si preparano ad una manovra di una spending review per l’autunno”.
Russo fa sapere che il 36% degli italiani ridurrà i consumi nei prossimi mesi e che solo l’11% dichiara che li vedrà crescere. Ma dove si svolgeranno i consumi? “Avremo meno cene con gli amici, meno weekend fuori, ma anche le spese per l’intrattenimento e per i vestiti nuovi subiranno un decremento – prevede Russo – Soprattutto ci si concentrerà sul presente rinviando anche in maniera duratura l’acquisto della nuova casa, l’auto nuova e persino il telefonino che ha già visto nell’ultimo anno una riduzione delle vendite di 1.300 telefonini. Un rinvio delle spese che probabilmente accelererà nei prossimi mesi”: