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Ruby ter, Berlusconi assolto perché olgettine andavano indagate

(Adnkronos) - Le olgettine andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni, questo 'errore' della procura fa venire meno sia la falsa testimonianza che la corruzione in atti giudiziari. E' in sintesi la motivazione con cui i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi e gli altri…

(Adnkronos) – Le olgettine andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni, questo ‘errore’ della procura fa venire meno sia la falsa testimonianza che la corruzione in atti giudiziari. E’ in sintesi la motivazione con cui i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi e gli altri 28 imputati nel processo Ruby ter.  

“La falsa testimonianza può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone. Se viene assunto come ‘testimone’ un soggetto che non poteva rivestire tale qualità perché sostanzialmente raggiunto da indizi per il reato per cui si procede o per altro ad esso connesso, la possibilità di punirlo per dichiarazioni false è esplicitamente esclusa” si spiega nella nota. La corruzione in atti giudiziari “sussiste solo quando il soggetto corrotto sia un pubblico ufficiale. Per giurisprudenza costante, la persona che testimonia assume un pubblico ufficio e le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiarito che il giudice chiamato ad accertare la fattispecie correttiva deve verificare se il dichiarante che si assume essere stato corrotto sia stato o meno correttamente qualificato come testimone” si spiega. 

“Poiché le persone chiamate a rendere dichiarazioni nei processi Ruby 1 e Ruby 2 andavano correttamente qualificate come indagate di reato connesso e non testimoni, non solo non è configurabile il delitto di falsa testimonianza ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari, mancando la qualità di pubblico ufficiale (nella specie testimone) in capo al ‘corrotto’. Se il soggetto che si assume come corrotto non può qualificarsi come pubblico ufficiale e dunque manca un elemento costitutivo del delitto corruttivo, giuridicamente quest’ultimo non può sussistere nemmeno nei confronti dell’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi. Infatti, la corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore”. 

Il tribunale, in una nota diffusa seguendo le linee guide concesse dal Csm, spiega il dispositivo di una sentenza le cui motivazioni saranno depositate tra 90 giorni. Nel comunicato si sottolinea come le 20 ragazze ospiti delle serate di Arcore vanno assolte perché andavano sentite come indagate e non come testimoni, una differenza sostanziale: la qualifica di pubblico ufficiale è una premessa necessaria per il reato di corruzione e per questo Berlusconi è stato assolto, dato che “la corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore”. Nessuna condanna quindi per Iris Berardi, Barbara Faggioli, le gemelle De Vivo, Francesca Cipriani, Marystell Polanco e le altre ragazze ospiti delle serate di Arcore.  

Per analoghe ragioni, di carattere esclusivamente giuridico, sono stati assolti anche l’ex avvocato di Ruby, Luca Giuliante (accusa di corruzione) e l’ex fidanzato Luca Risso (falsa testimonianza e riciclaggio) accusati di reati che “presuppongono la sussistenza di un reato che non sussiste, la corruzione in atti giudiziari attribuita a El Mahroug”. Risso, inoltre, non poteva essere sentito come testimone. Infine, è stata pronunciata assoluzione per il delitto di false informazioni contestato a Luca Pedrini (la procura aveva chiesto l’assoluzione), per le false testimonianze ascritte al giornalista Carlo Rossella nonché per l’ipotesi di favoreggiamento alla prostituzione contestato a Aris Espinosa “perché dagli atti è emersa con evidenza ‘insussistenza del fatto”. 

Per l’imputazione di calunnia contestata a Roberta Bonasia e le false testimonianze di cui erano accusati Simonetta Losi, l’esponente politica Maria Rosaria Rossi e Giorgio Puricelli “ha prevalso l’estinzione del reato per prescrizione”.  

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