(Adnkronos) – “No, non esiste nessuno slittamento della riforma della Giustizia”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, replicando a chi gli chiedeva dei rumors secondo i quali il governo vorrebbe rallentare la riforma della Giustizia per timori di un autunno-inverno ‘caldo’.
“Abbiamo portato il cronogramma alla presidente del Consiglio – ha sottolineato Nordio -. E’ già stato approvato dal Cdm in una prima parte, secondo i tempi decisi, e ha comportato essenzialmente delle proposte di riforme del codice di procedura penale e del diritto penale, compresa l’abolizione, che auspichiamo, del reato d’abuso d’ufficio”.
Una seconda parte del cronoprogramma, ha spiegato il ministro, “sarà presentata a breve, vorrei forse anche già nel prossimo Cdm, in via d’urgenza su altre materie, sempre penali. Vorrei altre riforme che potrebbero avere carattere costituzionale, come la separazione delle carriere dei magistrati. Esigono tempi più dilatati, perché le riforme costituzionali hanno tempi più lunghi”.
“La lentezza della giustizia civile costa all’Italia più di due punti di Pil”, aggiunge il ministro, continuando: “Gli stessi investimenti stranieri in Italia sono vulnerati da questa lentezza. Quando parlo con i miei omologhi degli altri Stati, soprattutto europei e con gli ambasciatori, tutti mi dicono ‘non investiamo in Italia perché non c’è certezza del diritto”.
“Nel mio discorso programmatico sia alle Camere sia alle Commissioni – ha quindi evidenziato – ho dedicato più della metà dei miei interventi alla riforma della giustizia civile ma tutto ciò non ha avuto effetto mediatico e non è stato neanche riportato in poche righe, perché le notizie che fanno scalpore riguardano l’aspetto penale”. Alcune polemiche, ha spiegato il ministro, “sono state create ad arte, altre sono conseguenti alla delicatezza dei problemi che stiamo affrontando. Ma ripeto, e questo è il posto giusto per riaffermarlo, la nostra priorità è proprio quella della giustizia civile. Questa è l’urgenza più importante”.