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Raccolta Raee e batterie, l’Italia ancora molto in ritardo

(Adnkronos) - l riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresenta una spina nel circuito virtuoso della transizione ecologica che vede protagonista l’Italia. Si tratta dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche): elettrodomestici, computer, smartphone, pannelli fotovoltaici, dispositivi medici e non solo. Per questa tipologia di rifiuti, l’Italia si trova al quart’ultimo posto in Europa,…

(Adnkronos) – l riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresenta una spina nel circuito virtuoso della transizione ecologica che vede protagonista l’Italia. Si tratta dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche): elettrodomestici, computer, smartphone, pannelli fotovoltaici, dispositivi medici e non solo. Per questa tipologia di rifiuti, l’Italia si trova al quart’ultimo posto in Europa, con un tasso di riciclo del 32,1%. Erion (nato da esperienze di Ecodom e Remedia) è il più importante sistema italiano di responsabilità estesa del produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e per i rifiuti di prodotti del tabacco. Il direttore generale di Erion WEEE, Giorgio Arienti, intervistato da SostenibileOggi sulla situazione del riciclo dei RAEE.  

L’Italia, secondo i dati, è eccellenza assoluta nel riciclo. Meno bene sui prodotti elettronici. “Purtroppo l’Italia è molto in ritardo. Nello studio realizzato nel 2022 per Erion da The European House – Ambrosetti, si è calcolato che se nel nostro Paese i risultati di raccolta fossero allineati a quelli ottenuti dai migliori Stati Europei, potremmo ogni anno ottenere circa 7.600 tonnellate di CRM, pari all’11% di quelle importate dalla Cina nel 2021: un contributo, quindi, per nulla trascurabile”, osserva Arienti. 

Laura Castelli, direttore generale Erion Energy, fa il bilancio per le batterie.
La raccolta nel 2022 è stata inferiore rispetto al 2021. “Nel 2022 Erion Energy ha gestito su tutto il territorio nazionale quasi 10mila tonnellate di RPA, il 58% in meno rispetto al 2021. Il principale motivo è la riduzione dei volumi di rifiuti di batterie al piombo provenienti dai veicoli gestiti, dovuta alla chiusura, provocata dal caro energia, di alcuni importanti impianti piombiferi su tutto il territorio nazionale. In controtendenza le quantità di Rifiuti di pile e accumulatori portatili gestite dal Consorzio che sono cresciute di circa il 10% rispetto all’anno precedente. Nonostante la crescita, questo numero è ancora molto lontano dagli obiettivi europei”. 

Le interviste complete su www.sostenibileoggi.it
 

 

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