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Quirinale, autista Atac difese ragazzino da bulli: “Spesso situazioni difficili, rifarei tutto

(Adnkronos) - “Ogni giorno per il lavoro che facciamo ci troviamo ad affrontare situazioni difficili, è un lavoro complicato ma rifarei tutto”. Simona Fedele, 32 anni, autista in servizio all’Atac di Roma, è una dei trenta ‘eroi della quotidianità’ ai quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito…

(Adnkronos) – “Ogni giorno per il lavoro che facciamo ci troviamo ad affrontare situazioni difficili, è un lavoro complicato ma rifarei tutto”. Simona Fedele, 32 anni, autista in servizio all’Atac di Roma, è una dei trenta ‘eroi della quotidianità’ ai quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per il suo intervento in difesa di una giovanissima vittima di bullismo. “Quando sono stata chiamata dal Quirinale sono rimasta senza parole, ho pensato a uno scherzo – dice all’Adnkronos Simona che lavora in Atac da due anni ed e’ madre di una bambina di un anno – poi ho capito che era tutto vero”. 

Il suo intervento a difesa di un ragazzino dai bulli, quattro mesi fa, mentre era in servizio sulla linea che collega la Tiburtina al centro, ha permesso alla famiglia di scoprire una situazione di disagio che viveva da tempo. “Gia’ prima che l’autobus arrivasse alla fermata avevo notato il ragazzino strattonato da cinque-sei coetanei – racconta Simona – poi una volta sull’autobus ho sentito frasi spiacevoli, insulti a voce alta e nonostante il bus fosse pieno nessuno interveniva. Allora ho deciso di fermare l’autobus e, con la scusa di controllare la chiusura delle porte, ho detto al ragazzino che era li’ fermo di venire davanti con me”. 

“A quel punto gli ho chiesto di contattare i suoi genitori e di farsi venire a prendere alla fermata. La madre in un primo momento non aveva capito bene cosa fosse accaduto ed e’ andata via con il figlio. Successivamente sono stati loro a contattare Atac perché volevano ringraziarmi. Ci siamo scambiati dei messaggi e mi hanno ringraziata perché il mio intervento gli ha permesso di affrontare una situazione più complessa di cui erano all’oscuro”, conclude. 

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