(Adnkronos) – “Qatar, Panzeri e dintorni. Sarà lunga e bisogna che reagiamo. Quei comportamenti sono uno sputo in faccia alla sinistra in Italia, alle istituzioni europee e alle Ong nel mondo. Detto questo, non sottovalutiamo le insinuazioni velenose che arrivano: ‘Ma come non li conoscevate?’. Sì li conoscevamo, non abbastanza evidentemente e del resto se ci sono voluti 5 servizi segreti europei non era così facile capire…”. Così Pier Luigi Bersani all’assemblea nazionale di Articolo 1.
“E dicono: ‘Avete tradito Berlinguer’. Eh, no. Ora dobbiamo prendere atto che la politica non è in grado di fare da filtro dei comportamenti individuali e quindi la questione morale incombe su tutti e il tema è come fare argine. E quindi noi diciamo: cara destra, la questione morale riguarda tutti ma tu pensi che si possa mettere argine banalizzando i reati di corruzione, ostacolando oltre il lecito le intercettazioni, pensando di mettere sempre la politica al riparo della magistratura, facendo i subappalti a cascata O piuttosto non si tratta di mettere mano a ulteriori misure?”.
“Semmai se non fosse presa come un moralismo c’è qualcosa che la sinistra dovrebbe riprendere di vecchie abitudini, come chiedere un pronunciamento solenne a chi assume ruoli dirigenti, chiedergli di rispondere a una domanda: ma tu lo sai che tra i propri compiti di direzione c’è anche quello di dare esempio di onestà e sobrietà? Una volta lo si chiedeva ai militanti, agli iscritti, possiamo chiederlo ai dirigenti?”.
Nel campo dell’opposizione “l’idea è che ciascuno aspetta le europee, lì si registrano pesi e misure e si vede chi dirige il traffico. Io trovo demenziale tutto questo e ci farà apparire nei prossimi mesi come i polli di Renzi e permette alla destra di avere uno sfondamento nella società che finora non ha avuto. I tempi non sono quelli, il banco di prova è già qui”, ha detto ancora Bersani.
“Allora Pd e 5 Stelle debbono mostrare la capacità nelle prossime settimane di dar luogo a una novità, aprire un’orizzonte gestendo una battaglia comune perché su punti cruciali diciamo più o meno le stesse cose”, ha sottolineato.
“A me pare che si stia chiarendo che stare in questo percorso costituente è una scelta ineludibile. La speranza di avere un partito di sinistra dei tempi nuovi passa per il Pd, questo non è aggirabile”, ha detto ancora. .
“Il contributo che possiamo dare al percorso è dire chiaro che il percorso costituente non può finire il giorno dopo i gazebo e quindi cominciare a chiedere questi candidati se intendono o no tenere aperte il percorso e quali idea abbiano di quel nuovo partito di cui si parla. Se non si vuole un partito pigliatutto non si possono avere candidati pigliatutto… quindi quale profilo politico, quale idea di campo progressista, quale idea sul lavoro che è l’elemento centrale, quali cambiamenti allo Statuto. Ci vuole qualche elemento distintivo senno l’aria non si scalda…”.