(Adnkronos) – Adesso è ufficiale: il maxi processo di Caltanissetta a carico dell’ex potente presidente degli industriali siciliani Antonello Montante sarà trasferito dal Tribunale di Caltanissetta a quello di Catania. Uno scossone vero e proprio causato della nomina del Procuratore aggiunto di Caltanissetta, Nicolò Marino, parte civile del processo. La scelta è stata ufficializzata oggi dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che, come apprende l’Adnkronos, ha designato, con un provvedimento formale, la Procuratrice aggiunta di Catania Agata Santonocito e i pm Valentina Margio e Luca Volino “per la trattazione del processo” e per “l’esame preparatorio del copioso fascicolo processuale”. Il nuovo procuratore aggiunto della Direzione distrettuale di Caltanissetta Nicolò Marino ha ottenuto nei giorni scorsi 13 preferenze sul collega Pasquale Pacifico, attuale sostituto procuratore della Dda nissena, che si è fermato a 9 consensi. La nomina è arrivata dopo una lunga e ampia discussione, nel corso della quale è stato deciso il nome dell’altro vicario nella procura distrettuale nissena guidata da Salvatore De Luca e dall’aggiunto Roberto Condorelli.
Bocche cucite nella Procura di Caltanissetta. Ma qualcuno teme che il processo, con il trasferimento, possa finire in un nulla di fatto a causa della prescrizione che incombe. Silenzio anche dal legale dell’imputato principale, Antonello Montante, l’avvocato Giuseppe Panepinto. Nel processo sono imputati, oltre all’ex paladino dell’antimafia, condannato in appello in un altro troncone del processo a otto anni di carcere per corruzione, anche rappresentanti delle forze dell’ordine, imprenditori e politici, tra cui l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e l’attuale governatore Renato Schifani.
Il Procuratore Zuccaro nel provvedimento di designazione delle nomine, visionato dall’Adnkronos, parla di “esigenze di funzionalità dell’attività di questa procura” per cui “appare necessario attingere a diversi gruppi di lavoro della procura ordinaria per l’individuazione dei magistrati in questione che appare opportuno nominare in numero di tre”. “A seguito della nomina del dottor Nicolò Marino a Procuratore aggiunto di Caltanissetta, il processo in corso innanzi al Tribunale di Caltanissetta scaturito dalla cosiddetta indagine Montante dovrà essere trasferito all’Ag di Catania ex articolo 11 cpp, essendo il collega Marino parte offesa nel processo”, scrive ancora il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro nel provvedimento di designazione. Il Procuratore parla, quindi, della “notevole mole degli atti del procedimento e la complessità delle questioni giuridiche e di fatto da trattare impone la designazione di un numero congruo di magistrati, di adeguata esperienza professionale e che si trovino nelle condizioni di incominciare a esaminare gli atti processuali senza arrecare pregiudizio al normale svolgimento della loro attività all’interno dei gruppi di lavoro ai quali sono assegnati”.
In una delle scorse udienze, il pm della Procura di Caltanissetta, Maurizio Bonaccorso, aveva lanciato un allarme ben preciso: “C’è un concreto rischio prescrizione sulla maggior parte dei reati”. Ecco perché la Procura aveva chiesto al Tribunale “di sfoltire la lista dei testi” e di “programmare i testi per evitare che possano essere presentate giustificazioni per le udienze successive”. “Dobbiamo sapere quali sono le dichiarazioni dibattimentali che possono essere utilizzate”, aveva spiegato il magistrato. “Chiediamo che per salvare il salvabile vengano calendarizzate due udienze settimanali per il processo”, aveva detto.
Nell’udienza precedente il Presidente del Tribunale, Francesco D’Arrigo, aveva deciso di unificare i due tronconi del processo Montante. Che è diventato una sorta di ‘Maxiprocesso di Caltanissetta sul ‘Sistema Montante’. Una decisione quella di D’Arrigo, arrivata nonostante il parere contrario di accusa e difesa dei due processi che temono un prolungamento dei tempi per le sentenze. Nel ‘processone’ di Caltanissetta, che si celebra presso l’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, sono imputati, oltre all’ex paladino dell’antimafia Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice, direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D’Agata, colonnello dei carabinieri, e Diego Di Simone Perricone, ex capo della security di Confindustria. La prossima udienza si terrà il 19 dicembre. E in quella giornata il Presidente del Tribunale D’Arrigo dovrà annunciare la sua decisione sul trasferimento del processo a Catania. (di Elvira Terranova)