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Pil Russia, la versione di Putin e quella dei dati: i conti non tornano

(Adnkronos) - Quanto stanno pesando le sanzioni internazionali e quanto ha perso, veramente, l'economia della Russia, dall'invasione dell'Ucraina a oggi? Su questo punto si dibatte da mesi, con una certezza che viene prima di qualsiasi considerazione: i conti non tornano, almeno rispetto ai numeri che continua a fornire Mosca.  Nella versione rilanciata oggi da Vladimir…

(Adnkronos) – Quanto stanno pesando le sanzioni internazionali e quanto ha perso, veramente, l’economia della Russia, dall’invasione dell’Ucraina a oggi? Su questo punto si dibatte da mesi, con una certezza che viene prima di qualsiasi considerazione: i conti non tornano, almeno rispetto ai numeri che continua a fornire Mosca.  

Nella versione rilanciata oggi da Vladimir Putin, il Pil della Russia sarebbe calato nel 2022 solo del 2,5 per cento. Le parole che arrivano dal Cremlino sono ovviamente intrise di propaganda. “Secondo i dati del ministero per lo Sviluppo economico, il Pil della Russia è sceso solo del 2,1 per cento fra gennaio e novembre, quando si prevedeva, anche fra i nostri economisti, per non parlare di quelli all’estero, di un calo del 10 per cento, del 15 o perfino del 20. Per l’intero 2022 è invece atteso un calo del 2,5 per cento”, ha affermato in una riunione in video conferenza dedicata all’economia.  

Il deficit della Russia, pari al 2,3 per cento del Pil, sarebbe il più contenuto fra i Paesi G20. “Le dinamiche in corso sono migliori di quanto molti esperti avessero previsto”, ha aggiunto. Il complesso militare industriale, ha proseguito il presidente, ha preso slancio e continua ad aumentare la sua capacità. Le imprese del settore hanno moltiplicato i turni, alcune operano 24 ore al giorno. 

I toni sono quelli che abitualmente usa una nazione in guerra. I dati che smentiscono le cassandre del nemico, le imprese che moltiplicano gli sforzi, la macchina bellica che funziona a pieno regime. Cosa dicono, invece, i dati elaborati fuori dalla Russia Descrivono uno scenario diverso e alimentano il dubbio che le informazioni diffuse da Mosca siano ricalibrate secondo le esigenze della propaganda che, sia all’interno sia all’esterno, deve continua a trasmettere un’immagine di forza e stabilità.  

Secondo l’ultima analisi indipendente della Banca mondiale, del Fondo monetario internazionale e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il 2022 è stato un anno negativo per l’economia russa. Il 2022 il prodotto interno lordo sarebbe diminuito di almeno il 3,4% nello scenario più favorevole e fino al 4,5% nello scenario peggiore. L’economia russa, secondo le stesse previsioni, continuerà a contrarsi nel 2023. Si prevede che il Pil diminuirà del 2,3% su base annua nello scenario più favorevole e del 5,6% nello scenario peggiore. Sia la Banca mondiale sia l’Fmi ritengono che nel 2022 gli scambi di beni e servizi della Russia siano diminuiti notevolmente. Nel 2023 le esportazioni continueranno a diminuire, mentre le importazioni dovrebbero essere superiori a quelle del 2022. Le stime indicano alla fine del 2022 il tasso di inflazione sia vicino al 14%. Le previsioni per il 2023 variano dal 5% (Fmi) al 6,8% (Ocse). 

A quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, è sempre più difficile avere una fotografia reale, e certificata, dello stato di salute dell’economia russa. (di Fabio Insenga) 

 

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