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Pesca, Lollobrigida: “Italiani sotto regole Ue, mentre Paesi terzi pescano liberamente”

(Adnkronos) - "Dobbiamo modificare le regole per renderle più compatibili. È poco logico tagliare il nostro sforzo di pesca, mentre vediamo Paesi terzi sul Mediterraneo pescare senza regole. È quello che abbiamo provato a dire". A dirlo è il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida intervenendo in collegamento al Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum che…

(Adnkronos) – “Dobbiamo modificare le regole per renderle più compatibili. È poco logico tagliare il nostro sforzo di pesca, mentre vediamo Paesi terzi sul Mediterraneo pescare senza regole. È quello che abbiamo provato a dire”. A dirlo è il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida intervenendo in collegamento al Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum che si svolge a Gaeta.  

“Se noi induciamo a produrre e pescare di meno e poi prendere pesce da altri vedremo le nostre aziende diminuire la loro ricchezza e sostenibilità ma avremo prodotti che impattano alla stessa maniera. Si deve ragionare come Europa per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità, – per raggiungere questo obiettivo, spiega il ministro – mettiamo delle regole che valgano per tutti, oppure applichiamo ai nostri pescatori solo le regole che riusciamo ad applicare anche fuori”.  

“È un falso che con la carne sintetica si tutela l’ambiente. Dove non c’è agricoltura non c’è una migliore manutenzione del territorio, è esattamente il contrario. Immaginare produzioni sintetiche del cibo oppure cibi “coltivati” ossia ipertrasformati non è la scelta per garantire la sicurezza alimentare, ma quest’ultima – spiega il ministro – si garantisce sfruttando appieno le potenzialità del pianeta coltivando in Africa per esempio.  

Per il ministro si devono mettere in paesi del continente “di sviluppare grazie alle nostre tecnologia, un’agricoltura che sani le nostre difformità di dotazioni territoriali. L’Africa – ricorda Lollobrigida – ha il 60 % di territori arabili mondiali, e non riesce ad essere autosufficente ne a garantire produzione di valore aggiunto qualitativo che permettano di entrare sui mercato per far crescere le loro economie. Va ripensata in funzione strategica l’economia mondiale”, conclude il ministro. 

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