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Papa a Lisbona incontra giovani universitari: “Diffidate di formule prefabbricate”

(Adnkronos) - "Diffidiamo delle formule prefabbricate, delle risposte che sembrano a portata di mano, sfilate dalla manica come carte da gioco truccate; diffidiamo di quelle proposte che sembrano dare tutto senza chiedere nulla”. E’ il suggerimento che il Papa dà ai giovani universitari dell’Università cattolica di Lisbona nel suo secondo giorno in Portogallo per la…

(Adnkronos) – “Diffidiamo delle formule prefabbricate, delle risposte che sembrano a portata di mano, sfilate dalla manica come carte da gioco truccate; diffidiamo di quelle proposte che sembrano dare tutto senza chiedere nulla”. E’ il suggerimento che il Papa dà ai giovani universitari dell’Università cattolica di Lisbona nel suo secondo giorno in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù.  

“Diffidare è un’arma per andare avanti. In una parabola di Gesù, trova la perla di grande valore colui la cerca con intelligenza e intraprendenza, e dà tutto, rischia tutto ciò che ha per averla. Cercare e rischiare: ecco i verbi dei pellegrini”, sottolinea il Pontefice che cita Fernando Pessoa il quale “in modo tormentato ma corretto” ha detto che ‘essere insoddisfatti è essere uomini’”.  

“Amici, permettetemi di dirvi: cercate e rischiate. In questo momento storico le sfide sono enormi e i gemiti dolorosi, stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi, ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Siate dunque protagonisti di una “nuova coreografia” che metta al centro la persona umana, siate coreografi della danza della vita. Abbiate il coraggio di sostituire le paure coi sogni: non amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!”. 

“La vita del pianeta è minacciata da una grave distruzione ecologica. Dobbiamo riconoscere l’urgenza drammatica di prenderci cura della casa comune”, è il monito lanciato poi dal Papa che avverte: “Tuttaviaciò non può essere fatto senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica. Non ci si può accontentare di semplici misure palliative o di timidi e ambigui compromessi. Le vie di mezzo sono un piccolo ritardo nel disastro”. 

“Si tratta invece – dice il Pontefice – di farsi carico di quello che purtroppo continua a venir rinviato: la necessità di ridefinire ciò che chiamiamo progresso ed evoluzione. Perché, in nome del progresso, si è fatto strada troppo regresso. Voi siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati, ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali”. 

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