(Adnkronos) – “In prima battuta mi viene da dire: io che centro? Se l’allenatore ha deciso che andava sostituita… Io non sono un esperto, ma se l’allentore ha deciso così avrà le sue ragioni”. Così all’Adnkronos il generale Roberto Vannacci, autore del tanto discusso libro ‘Il mondo al contrario’, replica a chi gli chiede un commento sulla pallavolista Paola Egonu che lascia la nazionale dopo la mancata convocazione per la qualificazione olimpica in programma a Lodz, in Polonia, dal 16 al 24 settembre.
Proprio le considerazioni sulla Egonu i cui “tratti somatici non rappresentano l’italianità” sono tra quelle che più hanno fatto discutere del libro di Vannacci. “A me piace la pallavolo però non ho il tempo di seguirla, non so quali possono essere state le decisioni che hanno prodotto questo risultato, fondamentalmente mi fido degli allenatori e queste decisioni saranno state prese a ragion veduta”, sottolinea Vannacci, che aggiunge: “Non posso nemmeno dire se mi dispiace o no, io mi sono riferito alla Egonu perché è una persona conosciuta, che rappresenta l’Italia… Poi sinceramente se c’è qualcuno migliore di lei è giusto che vada in nazionale”.
“A mio avviso la meritocrazia, soprattutto nello sport, ma ovunque e in qualsiasi settore è il giusto criterio per mandare avanti le persone. – sottolinea Vannacci – Ed è proprio quello che dico nel mio libro: a prescindere da qualsiasi requisito, da colore della pelle, religione, orientamento sessuale, appartenenza a determinate categorie, quello che conta deve essere la meritocrazia: se uno è bravo cosa importa cosa fa nella vita privata Ho citato la pallavolista Egonu prima di tutto perché penso che sia brava, però non ho le qualità per dire se ci sono giocatrici più o meno brave di lei…”.