(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – Tra le bare pronte per il rimpatrio, nella camera ardente del Palamilone di Crotone, c’è anche quella di Shahida Raza, la giocatrice di hockey femminile pakistana di 27 anni, morta nel naufragio del 26 febbraio a Steccato di Cutro (Crotone). Shahida si era imbarcata mercoledì, 22 febbraio dalla Turchia all’Italia nella speranza di un futuro migliore. Ma i suoi sogni si sono infranti a cento metri dalle coste ioniche. La sportiva è stata identificata all’indomani tra le vittime del tragico naufragio. Al momento sono 70 le vittime accertate. Ma mancano all’appello ancora decine di persone. A confermare l’identità della giocatrice sono stati i funzionari della Pakistan Hockey Federation che hanno espresso le loro condoglianze alla famiglia della donna, che ha rappresentato il suo Paese in diverse competizioni internazionali. Raza, che veniva chiamata con il nomignolo Chintu, era stata anche una calciatrice. Stando alla sua famiglia e ai suoi amici, l’atleta, che era madre di una bambina, stava attraversando un momento difficile dopo il divorzio dal marito. Sembra che la donna avesse deciso di partire per l’Europa. La figlia, secondo quanto riportano i media pakistani, non era con lei nel viaggio verso l’Europa.
Secondo il ministero degli Esteri del Pakistan, sulla nave affondata c’erano almeno 20 pakistani, di cui 16 sopravvissuti, mentre altri quattro sono dati per dispersi. E pakistani sono anche due dei presunti scafisti arrestati all’indomani del naufragio. Tra cui un minorenne.
Shahida Raza apparteneva alla comunità sciita Hazara e viveva nella città di Quetta, nella provincia del Balochistan. La comunità Hazara è stata ripetutamente presa di mira da gruppi estremisti sunniti tra cui l’Isis negli ultimi anni. Migliaia di membri della comunità Hazara sono emigrati sia legalmente sia illegalmente in altre parti del mondo, compresa l’Europa.
Nei giorni scorsi il premier pakistano Muhammad Shehbaz Sharif, commentando la presenza di numerosi connazionali tra le vittime del naufragio aveva definito “profondamente angoscianti e preoccupanti le notizie sull’annegamento di oltre due decine di pachistani in una tragedia su una barca in Italia”. Domenica mattina una rappresentanza della squadra di pallanuoto Rari Nantes auditore di Crotone, che milita nel campionato di serie B nazionale, era arrivata alla camera ardente del Palasport di Crotone. Un omaggio, in particolare, alla capitana di hockey el Pakistan, 27 anni, morta in mare, Shahifa Raza. Presente anche l’olimpionico Massimo Giacoppo, argento a Londra 2012 con la nazionale di Pallanuoto. “Siamo venuti qui in rappresentanza dello sport per esprimere il nostro cordoglio per le vittime di questa tragedia”, ha spiegato ai giornalisti. Oggi Shahida farà ritorno nella sua patria. Ma dentro una bara.