(Adnkronos) – L’addio al Pos obbligatorio, con l’eliminazione delle multe per esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici al di sotto dei 60 euro, potrebbe cambiare le abitudini di molti italiani. Il periodo della pandemia ha portato i consumatori a utilizzare sempre di più strumenti elettronici per effettuare gli acquisti nei negozi o per pagare i servizi di alcuni professionisti. Ma cosa potrebbe cambiare con lo stop all’obbligo?
Il rischio è che i negozianti e i professionisti inizino a rifiutare i pagamenti elettronici per le transazioni al di sotto dei 60 euro: dalla corsa in taxi al pranzo al ristorante. Ma andrà davvero così o ormai le abitudini degli italiani sono consolidate e non si tornerà indietro?
Paolo Gatelli, docente di Ict e società dell’informazione dell’Università Cattolica, spiega a Money.it quali sono gli scenari possibili. Sicuramente le abitudini degli utenti sono cambiate, soprattutto nelle grandi città dove si paga con la carta anche un caffè. Ma se il consumatore si vedesse rifiutata questa possibilità, cosa farà? Gatelli spiega che c’è sicuramente uno zoccolo duro che magari non tornerà più in quel posto, ma c’è anche chi – probabilmente la fetta più larga dei consumatori – non avrà problemi a tirar fuori i contanti.
Con l’addio all’obbligo – sempre che venga confermato dopo l’interlocuzione tra governo e Ue – saranno gli esercenti ad avere il coltello dalla parte del manico, condizionando l’acquirente. Perché, ricorda il docente della Cattolica, se il problema si presenta più volte, alla fine il consumatore è costretto ad adeguarsi e girare con più contanti in tasca. Bisognerà capire come gli esercenti recepiranno questo nuovo cambio di regole, se preferiranno continuare sulla strada ormai tracciata o se penseranno di essere stati penalizzati finora, con l’obbligo, tornando quindi sui propri passi e non consentendo più di pagare tutto con carta e bancomat.