(Adnkronos) – Mediobanca potrebbe essere interessata a Banca Generali, ma sul dossier non è proattiva e aspetta, nel caso, di essere contattata da Generali. L’amministratore delegato dell’istituto di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, chiarisce la propria posizione sulle indiscrezioni di un interesse per la banca di gestioni patrimoniali, controllata al 50,17% da Generali, a sua volta partecipata al 12,7% da Mediobanca. Indiscrezioni nate dalla possibilità che il gruppo assicurativo ceda la propria quota in Banca Generali per finanziare l’eventuale acquisizione dell’operatore statunitense Guggenheim Partners.
In conference call con le agenzie di stampa per presentare i conti del primo trimestre dell’esercizio 2022-2022 Nagel spiega che per la divisione wealth management di Mediobanca punta sulla crescita per linee interne. “Oggi siamo concentrati al 100% sulla crescita organica. Tutta la nostra energia oggi è su una crescita organica che sia più robusta e consolidi il nostro modello da un punto di vista industriale e finanziario, facendo leva sul mercato del risparmio in Italia e sull’unicità del nostro modello di offerta”, sottolinea il manager. “Oggi non siamo indotti a deviare da questo tipo di percorso”, che “sta dando dei frutti importanti che possono essere maggiori se rimaniamo focalizzati”.
Cosa che non significa non guardare alle fusioni e acquisizioni. “Noi siamo interessati a guardare tutti gli asset che in Italia possono aumentare la nostra capacità distributiva nel wealth management”, dice Nagel. E, vista “la chiara identificazione della proprietà” di Banca Generali, “noi siamo più in una fase di ‘wait and see’ piuttosto che proattivi. Dev’essere più qualcosa che proviene da loro che non da noi”. Deve essere Generali, quindi, se interessata a cedere la propria partecipata a contattare Mediobanca. “Siccome si conosce il nostro potenziale interesse, nella misura in cui ci sono soggetti interessati potremmo essere contattati. A quel punto siamo disponibili a parlarne, ma non siamo proattivi nella misura in cui si tratta di asset che hanno una chiara proprietà e all’interno di una strategia”.
Sul Leone l’ad della banca d’affari sottolinea di essere “sempre stato favorevole allo sviluppo nei suoi business principali. Come Mediobanca siamo sempre stati sostenitori e abbiamo sempre approvato le operazioni di crescita. Siamo convinti che se vengono fatte operazioni valide, il valore della società, la sua dimensione e anche l’utile che ne deriva a Mediobanca possa essere migliorato”.