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Mutui e tassi interesse, incertezza Bce su aumento: gli effetti sulla rata

(Adnkronos) - C'è incertezza sulla decisione della Bce circa un nuovo rialzo dei tassi d'interesse per domare l'inflazione. Una decisione che porterebbe a un nuovo aumento dei mutui a tasso variabile. Come sottolinea infatti MutuiOnline.it "il recente inasprimento del conflitto israelo-palestinese, e i conseguenti rincari dei costi di alcune materie prime, mettono a rischio la…

(Adnkronos) – C’è incertezza sulla decisione della Bce circa un nuovo rialzo dei tassi d’interesse per domare l’inflazione. Una decisione che porterebbe a un nuovo aumento dei mutui a tasso variabile. Come sottolinea infatti MutuiOnline.it “il recente inasprimento del conflitto israelo-palestinese, e i conseguenti rincari dei costi di alcune materie prime, mettono a rischio la discesa dell’inflazione entro il target del 2%, nonostante i dati di inflazione di settembre dell’Eurozona (+4,3%) fossero in calo significativo rispetto ad agosto (+5,2%). Inoltre ieri Powell ha dichiarato che l’inflazione negli Stati Uniti è troppo alta e che saranno necessari altri interventi per rallentare l’economia. In questo contesto è difficile dire come valuterà giovedì la Bce, durante la riunione di politica monetaria, le prospettive di salute dell’economia europea e cosa deciderà sull’evoluzione dei tassi di riferimento”.  

Lo secondo le stime, in caso di un ulteriore aumento di 25 punti base, la rata di un mutuo a tasso variabile da 160.000 euro a 20 anni passerebbe dagli attuali 1.037 euro a 1.057 euro, ben 20 euro in più rispetto a oggi e 363 euro in più (+52,3%) rispetto a gennaio 2022. Ancora più marcato l’aumento per la durata trentennale dove, sempre per un mutuo da 160.000 euro, la rata passerebbe dagli attuali 838 euro a 860 euro, 388 € in più rispetto a gennaio 2022 (+82,2%).  

“Speriamo – commenta Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it – che la Bce sia coerente con quanto dichiarato a settembre e decida di interrompere gli aumenti, però non è da escludere che l’andamento dell’economia in Europa e oltreoceano e i recenti sviluppi geopolitici portino Christine Lagarde a fare una scelta differente. Un ulteriore aumento dei tassi metterebbe ancora più in difficoltà le famiglie a reddito più basso che hanno già visto le rate dei loro mutui a tasso variabile aumentare di oltre il 50% in un anno e mezzo. Il consiglio per chi vuole accendere un nuovo mutuo è di scegliere la sicurezza del tasso fisso che, secondo il nostro Osservatorio mensile, ha il miglior TAN al 3,5% e il Tan medio al 3,90%. Un domani, qualora la situazione come ci auguriamo si normalizzerà, sarà sempre possibile surrogare scegliendo un’offerta più conveniente.”  

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