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MSD, solo donne nel board. Luppi: “Le pari opportunità generano valore”

(Adnkronos) - Un board al 100% di donne e numeri che certificano un investimento mirato sulla parità di genere. Un primo passo necessario anche per contribuire a sostenere la natalità e un impatto positivo a livello economico, sociale e demografico. Nicoletta Luppi, amministratrice delegata di MSD, risponde alle domande dell'Adnkronos, spaziando tra politiche aziendali, esigenze…

(Adnkronos) – Un board al 100% di donne e numeri che certificano un investimento mirato sulla parità di genere. Un primo passo necessario anche per contribuire a sostenere la natalità e un impatto positivo a livello economico, sociale e demografico. Nicoletta Luppi, amministratrice delegata di MSD, risponde alle domande dell’Adnkronos, spaziando tra politiche aziendali, esigenze di cura e bisogni sanitari.  

Quando si parla di temi legati alla demografia non si può che partire dalla parità di genere. Che valore è e come si concretizza per MSD? 

A prescindere dal genere, per MSD sono le Persone a essere importanti, siano esse pazienti, caregiver, stakeholder, dipendenti o colleghi. All’attenzione che poniamo nei confronti del prossimo, alla cura che abbiamo per gli altri, si aggiunge il grande valore che per noi hanno la diversità, l’equità e l’inclusione. In MSD perseguiamo la missione di scoprire, sviluppare e offrire farmaci, vaccini e servizi innovativi per salvare e migliorare la Vita delle Persone in tutto il mondo, creando – e promuovendo al tempo stesso – un contesto lavorativo in cui chiunque possa sentirsi accolto e, nella sua unicità, essere valorizzato. Siamo convinti che le pari opportunità siano un elemento di differenziazione che genera concreto valore, tanto da averle rese una delle nostre principali priorità.  

Cosa può dire in termini di risultati tangibili? 

Non solo obiettivi, ma anche risultati concreti del nostro impegno in tal senso. Si pensi, ad esempio, che le donne in azienda rappresentano oggi il 100% del board, il 60% dell’occupazione totale, il 50% del Leadership Team e della forza manageriale, oltre il 70% delle nuove assunzioni e delle promozioni. Una realtà “rosa”, la nostra, in cui la parità riguarda anche gli aspetti retributivi, visto che siamo stati tra le prime aziende ad aver eliminato, a livello globale e, quindi, anche in Italia, il gender pay gap.  

Attraverso quali progetti state lavorando in questo senso?  

Abbiamo creato un programma DE&I fondato su 4 Chapter, animati da molteplici iniziative promosse direttamente dalle nostre Persone: CapAbility, per il supporto alla disabilità; Next Generation, per l’ingaggio delle nuove generazioni e la promozione della collaborazione cross-generazionale; Rainbow Alliance, per garantire una corretta inclusione lavorativa e pari opportunità alle Persone che aderiscono alla Comunità LGBTQ+; Women’s Network, per incentivare la Leadership femminile. All’interno di quest’ultimo cito, tra le iniziative di valore, “S.H.E. Talks”: un progetto, nato in collaborazione con Valore D, che prevede una serie di appuntamenti con «donne leader» in ambiti diversi, in grado di «ispirarci» con storie concrete, fornendo consigli e spunti di riflessione per consolidare un modello di leadership «personale» e inclusivo. Abbiamo poi realizzato un Manifesto sulla DE&I e messo le nostre facce per dire “Basta alla violenza sulle Donne”. Personalmente, sono anche testimonial di AMREF per la campagna contro le mutilazioni genitali femminili. Queste sono solo alcune delle iniziative attraverso cui fare la differenza, generare impatto, ma anche essere considerata dalle nostre Persone come azienda di cui essere orgogliosi tanto da essere, per il quinto anno consecutivo, ai vertici dell’ambito ranking dei Best Workplaces Italia 2023 stilato da Great Place To Work® Institute, oltre ad essere riconosciuta Great Place To Work® e Best Workplaces™ for Women. 

A che punto siamo invece con le differenze di genere nel settore in cui opera 

MSD è rappresentativa di un comparto farmaceutico che, tra le altre cose, si distingue positivamente per presenza femminile, anche in posizioni di leadership o manageriali. I dati dimostrano come il famoso ‘tetto di cristallo’ nel nostro settore – in MSD di certo – è ormai stato infranto, complici le politiche e le azioni che, come industria, siamo stati capaci di adottare nel corso degli anni per consentire alle Donne di conciliare lavoro e famiglia. Siamo stati precursori di quello che oggi è diventato un trend inarrestabile, seppur ancora lento a progredire. Fino a qualche anno fa, avere un figlio significava rinunciare inevitabilmente alla carriera; oggi siamo esempio tangibile di un mondo nuovo, paritario, dove a essere premiate sono le competenze e il genere non fa più ‘scalpore’. Siamo un esempio virtuoso a livello globale e anche In Italia, dove sono ancora troppo pochi i ruoli di primissimo piano occupati da Donne. 

Le politiche per la famiglia iniziano nelle aziende. Come può e deve incidere il welfare aziendale?
 

Avere cura delle proprie Persone significa prima di tutto essere in grado di ascoltare i loro bisogni e fare il possibile perchè questi trovino risposte. Ciò si traduce in politiche di welfare e iniziative che spesso esulano dalla mera sfera professionale, ma che su di essa possono in qualche modo incidere, consentendo maggiore soddisfazione e spinta motivazionale, migliore performance, elevati tassi di engagement. In MSD, a proposito di welfare aziendale, abbiamo realizzato uno straordinario programma che, attraverso una vera e propria cultura incentrata sulla Persona, ci consente di promuovere il benessere psicologico, finanziario, fisico ed emotivo dei nostri dipendenti. Mettiamo a loro disposizione strumenti di flessibilità lavorativa quali lo smartworking – per favorire un maggior equilibrio tra la vita personale e quella lavorativa – e molteplici programmi volti a migliorare la Salute e assicurare la diffusione di una cultura dello stare bene. A tal proposito, riconoscendo e promuovendo l’importanza della vaccinazione, diamo la possibilità di vaccinarsi contro l’influenza stagionale e contro l’herpes zoster e ci impegniamo a diffondere la cultura della prevenzione offrendo ai dipendenti visite mediche di screening senologico, dermatologico ed endocrinologico. Grazie ad alcune delle nostre iniziative ci spingiamo oltre, andando a toccare anche la sfera familiare con la copertura parziale, ad esempio, delle spese sostenute per i centri estivi e per l’acquisto dei libri scolastici o premiando l’eccellenza dei figli e delle figlie a conclusione del loro percorso universitario, per incentivare la formazione post secondaria. Avere cura delle Persone per MSD, da azienda responsabile quale siamo, significa prestare grande attenzione anche alla comunità di cui facciamo parte. Per questo – nell’ambito del programma globale MSD Gives Back – promuoviamo il volontariato aziendale grazie al quale mettiamo a disposizione dei nostri dipendenti fino 40 ore lavorative annue per svolgere attività presso ONG, organizzazioni no profit, enti pubblici di beneficenza. 

Sostegno alla natalità, da una parte, ma anche attenzione alle esigenze dei più anziani. Come incide il trend demografico sulle esigenze di cura 

In Italia, in particolar modo, il trend demografico è un tema estremamente rilevante se si considera che, secondo i dati Eurostat, siamo il Paese in Europa con l’età media più alta rispetto agli altri Paesi e il maggior numero di anziani. Questo è un dato centrale nella definizione della politica sanitaria e lo è altrettanto per chi opera nel comparto farmaceutico e si impegna, come MSD, nel dare risposte a bisogni di Salute non ancora soddisfatti. L’allungamento della speranza di Vita è sicuramente da considerare un importante traguardo, merito anche della Ricerca e della innovazione da parte delle aziende farmaceutiche, ma lo è ancor di più il fatto che questo sia associato anche ad una migliore qualità della stessa. Dietro questi grandi risultati si nascondono però delle sfide per il nostro Sistema Sanitario che, grazie a virtuose partnership pubblico-privato, solo insieme possiamo affrontare e vincere. Pensiamo all’aumento della domanda di assistenza sanitaria e domiciliare, al sistema pensionistico, all’impatto sul mondo del lavoro. Questi sono solo alcuni degli esempi che rendono chiaro quanto lo scenario demografico italiano richieda misure ben precise in grado di garantire la sostenibilità dell’intero sistema e assicurare un futuro equo e con più Salute anche per le nuove generazioni. 

Quale contributo può dare l’innovazione per rispondere ai nuovi bisogni sanitari? 

La Salute ha bisogno di investimenti e di innovazione, oggi più che mai. Se oggi torniamo a vivere una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno in Ricerca e Sviluppo delle aziende farmaceutiche – unitamente a virtuose partnership pubblico-privato come quelle alle quali facevo riferimento in precedenza. Puntare sulla R&S e sull’innovazione farmaceutica è fondamentale anche per lo sviluppo economico e sociale del Paese, oltre che per la resilienza dei sistemi sanitari, che include la capacità di contrastare le minacce sanitarie future, come dimostrato dalla recente pandemia. Ma l’innovazione ha bisogno di un ecosistema attrattivo che necessiti di un ambiente conducive to innovation con incentivi garantiti nel tempo; di una forza lavoro talentuosa e dotata delle competenze richieste dal settore; di un ambiente di R&S avanzato e un’efficace protezione dei diritti di proprietà intellettuale; in breve, di un contesto favorevole per le Partnership Pubblico-Privato. E se la Ricerca non può prescindere da un ecosistema di collaborazioni intersettoriali, con un’open innovation in network, la cross-funzionalità, le sinergie operative, la collaborazione sono divenute ormai prassi imprescindibili nella stessa organizzazione del lavoro dell’industria farmaceutica. La partnership pubblico-privato è “la” strada maestra per la generazione di valore condiviso, volto a co-creare una sanità del futuro dove sia garantita ‘una salute uguale per tutti’.  

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